Cose che succedono | Coronavirus

Se hai nostalgia dell’ufficio, c’è un sito che ne riproduce tutti i rumori

Nonostante il canto di tutti quegli uccellini che, quasi con arroganza, sembrano dirci “noi possiamo uscire a goderci il sole e voi invece no”, che sentiamo dalle nostre finestre, e nonostante la musica lo-fi che ascoltiamo dall’ora in cui ci svegliamo fino a quella in cui ceniamo, gli appartamenti in cui stiamo vivendo e soprattutto lavorando sembrano fin troppo silenziosi. Tanto che alcuni sono arrivati a provare nostalgia per le chiacchiere oziose dell’ufficio, il ronzio del sistema dell’aria condizionata che «spegnila, fa troppo freddo», «accendila, fa troppo caldo», gli sbadigli, la musica in cuffia del compagno di scrivania.

Per questi motivi, come riporta The Verge, se la pandemia da Coronavirus ha reso qualcuno nostalgico dei rumori d’ufficio, imisstheoffice.eu, realizzato da Kids Creative Agency, potrebbe essere la cosa più vicina a una soluzione, facendoci sentire nuovamente tra i colleghi. Una volta andati sul sito, basterà premere il pulsante di riproduzione nell’angolo in basso a sinistra, così da ascoltare molti suoni comuni nella maggior parte degli spazi lavorativi: frammenti di conversazione indecifrabili, telefoni che squillano, rumori di penne, cucchiaini che mescolano il caffè, aria condizionata. E poi qualcuno che schiocca seccamente le labbra, ticchettii dell’orologio, uno che sbuffa in lontananza, una persona che annuisce.

Un frame dal sito

Il sito non è solo un mero generatore di rumore, ma ha anche un layout specifico da ufficio in cui è possibile fare clic sugli oggetti per attivare determinati suoni. «Clicca sul boccione dell’acqua, ad esempio, e sentirai il suono dell’acqua che riempie un bicchiere. Oppure dirigiti verso la stampante, o verso le sedie, per sentire il rumore di qualcuno che le avvicina e le allontana dalla scrivania per sedersi». Un divertente promemoria di un ambiente che abbiamo dovuto mettere in stand by, «e che potremo rivivere senza nemmeno metterci le scarpe».