Attualità

Thom Browne salverà le espadrillas

di Manuela Ravasio

Se Thom Browne facesse una delle sue performance in versione estiva, sarebbe molto simile alle foto dei tipi-da-spiaggia- di Martin Parr. Il 46enne stilista americano, celebre per riprodurre (scenografia per lo show o è già lo show?) tavolate di Versailles come uffici con 40 impiegati in divisa probabilmente abbozzerebbe alcuni elementi kitsch come i costumi fiorati e gli occhiali da sole dalle lenti unte di crema, ma manterrebbe un segno rigoroso e ordinato ai piedi: le espadrillas.

 

Anni fa il mondo delle calzature estive da uomo lasciava poche scelte e spesso usate in malo modo. La tradizione voleva che le Sebago o (o “chi” per esse come Timberland etc) fossero pratica cittadina e non più solo da barca, si pensava che l’estate fosse arrivata perché il look da attracco suggeriva di portarsele a casa, piede nudo e stringhe ingiallite dalla salsedine. Oppure la rivoluzione importata da lontano (neanche troppo lontano) che prevedeva la versione comoda, liberatoria e molto scoperta delle Birkenstock, in versione calotta (dita coperte) o versione francescana (sandalo con tripla fibbia che i più cari ragazzi indossano con calzino montanaro fino a ottobre inoltrato). Da tempo le Birkenstock hanno segnato lo spartiacque sulle stagioni, e hanno portato anche la precisazione mensile che mancava alle calzature maschili. Uno status symbol scongiurato quello delle Birkenstock (sono comode, pratiche e fanno molto weekender anche se rimangono nella categoria “plantare”) che invece in pochi anni diventa un cliché: basta vedere quale modello viene scelto e la classificazione sboccia. E purtroppo negli ultimi anni il settore maschile si è sentito libero di scendere a compromessi anche con l’infradito della casa tedesca, portando piedi (quasi) nudi e contatto con l’asfalto.

 

In tutta questa ricerca d’estivo al maschile solo gli ultimi anni hanno sdoganato le espadrillas, le pantofoline in iuta e corda che coprono (benissimo) il piede, e nel loro essere in tessuto “instabile” (vedi cuciture con punti al limite, tessuto mangiato sui talloni e corda persa per strada) si assicurano la vetrina di una sola stagione. Comprate a Salina durante annate di vacanze mediterranee o ispirate dalle ventose passeggiate basche, le espadrillas sono entrate nelle scarpiere maschili tardi. Molto. Un po’ perché troppo legate all’americano che da Hollywood trasborda in piazzetta a Capri, spesso considerate troppo lupo di mare per essere credibili con il pantalone lungo, fino ad essere anche scomode. E gli uomini mettono solo scarpe comodissime (vedi sopra). Forse per questo Thom Browne potrebbe sceglierle come divise da performance estiva, lui che il rigore (e un po’ di sofferenza fisica) lo ama per tutte le stagioni. Quest’anno invece le espadrillas hanno avuto un incremento di vendite inaspettate. E anticipate. Nessuno ha più paura di esibirle già da giugno, chi le indossa in rigoroso blu o nero tornerà dalle vacanze con la versione in denim (must della scorsa stagione in Normandia dove l’espadrillas è l’opzione maschile alla t-shirt a righe di Coco) perché i colori di stagioni (arancio-terra) sono stati inflazionati dai colori di partito e in vacanza, almeno, nessuno vuole impegnarsi tanto.

 

Sulle passerelle erano sfilate con molta nonchalance in camouflage e poi tornate nell’ultima stagione da Prada che le ha prese e rese iconiche con zeppa e righe. Ma perché, uomini, osare tanto? Le espadrillas  hanno già sfiorato l’abuso quando sono state indossate per lunghi agosti cittadini con shorts sfrangiati e canottiere bucherellate. Ma Vulcano è una cosa, la metropolitana no. E allora un Hermès che le riedita seminascoste da pantaloni sartoriali è stato tra i brand che ha salvato anche l’espadrillas da una brutta fine (che comunque farà a fine stagione), l’essere inappropriata. Ma il miracolo è avvenuto e la contestualizzazione della ciabatta da uomo c’è stata.  Difficilissimo, eppure possibile, vederla con bermuda e camicia, addirittura per jeans dalle forme asciutte e dagli intenti invernali. Eppure un rischio rimane: che l’espadrillas fatta di nulla e dalle forme “naturali” non sia per tutti. Le caviglie, come dire, mozzate e ingrossate da un collo del piede coperto e una punta squadrata. Finalmente una scarpa che mostra tutti i difetti ai piani bassi dell’uomo. Come le ballerine per le donne. Anche per questo Thom Browne dovrebbe farcele vedere alla sua maniera, seriale.