Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La rassegna di Studio per il weekend
Un po' di articoli usciti questa settimana da leggere con calma: dal cinema (i 20 anni di Speed) all'utilizzo di Instagram nei luoghi dell'orrore, senza dimenticarsi di Borges.

Sono passati vent’anni dall’uscita del film Speed, e ne parleremo con i suoi protagonisti (le persone intrappolate nel bus); Internet è pieno di misteri e ne analizzeremo quattro di particolarmente inquietanti; e poi il film animato Frozen e la sua traduzione in arabo; un giornalista racconta la sua vita da quando gli hanno amputato un braccio; Broges e Arlt a Buenos Aires. E molto altro nella rassegna settimanale di Studio.
Buona lettura.
“La Buenos Aires di Borges e Arlt” – minima et moralia
Buenos Aires secondo due dei più grandi scrittori argentini del 900, Borges e Arlt. Borghese e artistocratica per uno, proletaria e violenta per l’altro.
“Translating ‘Frozen’ Into Arabic” – NewYorker.com
Frozen è stato tradotto in moltissime lingue e dialetti. Perché esiste solo una sua versione in arabo? Un problema industriale nato da un corto circuito linguistico.
“Life, After” – New York
Miles O’Brien racconta la sua nuova vita dopo l’amputazione della sua mando: come cambiano le percezioni, gli amori, il lavoro e i piccoli gesti quotidiani.
“Speed 20th anniversary: Meet the passengers of bus 2525” – HitFix
Speed, inaspettato successo, usciva 20 anni fa: i suoi protagonisti – e le sue comparse – lo ricordano in questa storia orale.
“Weird Corporate Twitter” – The New Inquiry
Come l’umorismo e l’understatement stanno diventando il linguaggio obbligatorio di Twitter. Il risultato è che i grandi brand comunicano come fossero teenager.
“Instagrams from Auschwitz” – The Awl
È moralmente accettabile fotografare i luoghi dell’orrore nazista per postarli su Instagram? E che dire di quelli che si fanno i selfie nei campi di sterminio? Una riflessione sui limiti della fotografia (con il parere del social media manager del museo di Auschwitz).
“The Four Greatest Unsolved Mysteries On The Internet” – Junkee
Quattro misteri di internet: codici bizzarri, video colorati, insetti.
“The History of Pain” – The Appendix
La storia del dolore: come curavamo le piccole magagne (l’emicrania, per esempio) prima della nascita dela medicina moderna?
Immagine: particolare della redazione parigina dell’International New York Times (Guillaume Belvèze)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.