Il governo spagnolo ha approvato la settimana lavorativa corta
Se la legge dovesse essere approvata anche dal Parlamento, 12 milioni di persone lavoreranno due ore e mezzo in meno alla settimana.
«Oggi stiamo modernizzando il mondo del lavoro e stiamo aiutando le persone a essere un po’ più felici», con queste parole Yolanda Díaz, ministra del Lavoro e vice Presidente del governo spagnolo, ha commentato l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge che accorcia la settimana lavorativa dalle attuali 40 ore a 37 ore e mezzo. A proporre la legge è stato il Movimento Sumar (di cui Díaz è la leader), primo partito della omonima grande coalizione di partiti di sinistra radicale, alleata del Partito socialista del Presidente Sanchez.
Adesso vedremo cosa succederà in Parlamento, quali modifiche apporteranno (se ne apporteranno) i deputati e senatori, quanto tempo ci vorrà prima che il disegno di legge diventi legge dello Stato. Quando succederà – se succederà, un grosso se visto che quello di Sanchez è un governo di minoranza che non ha mai avuto i numeri in Parlamento – la nuova settimana lavorativa varrà per 12 milioni e mezzo di persone e interesserà larghissimi settori dell’economia spagnola come il commercio, la manifattura, il turismo e l’edilizia.
Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.