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02:52 venerdì 19 settembre 2025
Tutte le recensioni di Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson dicono la stessa cosa: è un capolavoro Il film, con protagonista Leonardo DiCaprio, arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 25 settembre.
Siccome una creator l’ha “accusata” di essere transgender, Brigitte Macron mostrerà in tribunale il suo Dna per dimostrare di essere nata donna E vincere così la causa per diffamazione contro Candace Owens, creator dell'alt-right Usa che sostiene che la Première dame abbia cambiato sesso.
Israele vuole cancellare la sua versione degli Oscar perché ha vinto un film che parla di un ragazzino palestinese Anche perché, vincendo, The Sea è automaticamente candidato a rappresentare Israele agli Oscar quelli veri.
Il candidato della Francia all’Oscar per il Miglior film internazionale è un film ambientato in Iran, che parla di Iran e diretto da un iraniano Dalla Palma d’Oro a Cannes alla candidatura francese agli Oscar, il viaggio di Jafar Panahi attraverso le crepe della politica e del cinema
Sulla tv del ministero della Difesa russo c’è uno show fatto con l’AI che trolla i politici stranieri Macron con i bigodini rosa, Trump che parla di gabinetti dorati, von der Leyen in versione soviet: questo il meglio che la "satira" russa offre.
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk Commenti che però Jimmy Kimmel non ha mai fatto.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.

Di cosa si è parlato questa settimana

A Mosca si brinda con Xi Jinping, a Washington si litiga con il Ceo di TikTok, in Francia si marcia e in Italia...

25 Marzo 2023

Esteri – Cin Jin
Dal 20 al 22 marzo Xi Jinping è stato ospite di Vladimir Putin per una visita di Stato che è stata dipinta dai media dei due Paesi come un incontro per la pace. In realtà, di guerra in Ucraina non si è discusso, almeno non apertamente, sebbene le posizioni della Cina sul conflitto rimangano le stesse di un anno fa: non è favorevole, ma lo considera anche un modo per destabilizzare l’egemonia americana in Occidente. Gli analisti da questa parte di mondo hanno tutti espresso preoccupazione per l’allontanamento della Cina dai suoi alleati occidentali e ribadito l’importanza di tessere nuove relazioni diplomatiche. Intanto, come ha dimostrato tra le altre cose la mancanza dell’enorme tavolo che Putin aveva messo tra sé e i leader europei volati a Mosca per negoziare e che in questa occasione non è comparso, se non altro si è capito chi tra i due leader conduca la partita. La foto di Putin inginocchiato ai piedi di Xi Jinping era una fake, ma non è tanto distante dalla realtà dei fatti.

Social – “TikTok…” “Chi è?”
Come Mark Zuckerberg e Sundar Pichai prima di lui, anche il Ceo di TikTok Shou Zi Chew si è trovato a testimoniare di fronte al Congresso americano per una lunga seduta in cui è stato interrogato sulle malefatte della sua piattaforma social, il cui peccato originale è quello di essere di proprietà di un’azienda cinese. I media americani (in primis Casey Newton, esperto di tech, nella sua newsletter Platformer) hanno scritto che il Ceo 40enne, originario e residente a Singapore, non è riuscito a convincere gli americani di non essere una spia cinese. Tolta di mezzo l’opzione di vendita a un partner americano, a cui la Cina si è fermamente opposta ancor prima che Chew si presentasse di fronte al Congresso, rimane quella del ban: politicamente difficile, nonostante il consenso bipartisan e il forte sentimento anti-cinese dell’amministrazione Biden, ma che già ha infiammato TikTok, dove milioni di americani stanno difendendo la piattaforma e prendono in giro i loro stessi politici e le loro domande («Se mi collego a TikTok, TikTok accede al mio Wi-Fi di casa?», ha chiesto uno).

Politica – French Touch
Chiunque si sia mai trovato in Francia, e specialmente a Parigi, durante uno sciopero, sa bene che non c’è nulla al mondo che eguaglia i francesi in stato di agitazione. Lo hanno dimostrato bene le proteste contro la riforma delle pensioni delle ultime settimane, in cui la capitale francese si è bloccata in tantissimi modi diversi: dai trasporti pubblici ai pompieri fino agli spazzini, che hanno lasciato che le strade si ricoprissero di spazzatura e, beh, ratti. La popolarità di Macron non è mai stata così bassa e lui stesso mai così isolato politicamente: una riforma per molti versi necessaria, ma che ha toccato una corda a cui i francesi sono sensibilissimi. Il presidente ha ottenuto la sua vittoria politica, ma i suoi agguerritissimi concittadini non sembrano voler sentire ragioni: la République è effettivamente en marche, ma non come avrebbe voluto Macron.

Polemiche – L’utero è tuo ma lo gestisco io
Il governo di Giorgia Meloni, e in particolare il suo partito Fratelli d’Italia, continua nella sua lotta ai diritti di tutte quelle famiglie che, secondo i loro canoni, non sono famiglie. Dopo il divieto imposto a Milano, una delle poche città italiane a farlo, alla registrazione dei genitori non biologici negli atti di nascita dei figli di coppie omosessuali, questa settimana a tenere banco è stato il dibattito sulla Gpa, ovvero la gestazione per altri, un dibattito serio che riguarda tutti e non merita di essere ridotto a mera propaganda politica. Fratelli d’Italia ha infatti presentato una proposta di legge che vuole rendere la Gpa un reato perseguibile in Italia anche se commesso all’estero: a farvi ricorso sono soprattutto coppie eterosessuali con problemi di fertilità e, in maniera molto minore, coppie omosessuali e single. In ogni caso, tutto nel dibattito pubblico è sbagliato, a cominciare dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza, che hanno equiparato la Gpa alla pedofilia.

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