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I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Un’azienda italiana e una spagnola stanno litigando a causa del tavolone di Putin

17 Febbraio 2022

Il tavolo della trattativa tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron ha generato meme in grande abbondanza e di ottima qualità, ed è diventato simbolo involontario della distanza incolmabile che oggi separa la Russia dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti, dalla Nato, da tutti coloro che vogliono a tutti i costi evitare l’esplosione di un conflitto armato al confine tra Russia e Ucraina. Come se tutto questo non fosse abbastanza, adesso a una situazione già tesissima di per sé si aggiunge un possibile conflitto tra Italia e Spagna per questioni di copyright, per così dire. Il pomo della discordia è proprio il mastodontico tavolo della trattativa tra Putin e Macron: chi lo ha realizzato? Non si sa, non si capisce, non si riesce a chiarire: un’azienda spagnola e una italiana rivendicano entrambe la paternità dell’ormai virale pezzo d’arredamento, come riporta il Guardian.

Vicente Zaragozá, a capo di un’azienda d’arredamento di Alcàsser (vicino Valencia) afferma che il tavolo è opera sua, non ci sono dubbi. Zaragozá ha concesso un’intervista a una radio spagnola lo scorso martedì in cui diceva che ha immediatamente riconosciuto il tavolo e si è subito messo ad esaminarlo nel dettaglio, alla ricerca di qualche difetto di produzione. «Ho occhio per queste cose, sono capace di trovare i difetti più piccoli, è così che in azienda riusciamo a migliorarci sempre», aggiungendo poi che il tavolo è fatto con legno di faggio bianco alpino. Nella stessa intervista, Zaragozá si è anche commosso: con le lacrime agli occhi si è detto orgoglioso, «come spagnolo e valenciano», di aver realizzato un oggetto diventato così importante.

A Renato Pologna, però, l’intervista di Zaragozá non è piaciuta per niente. Pologna è il capo di Oak, un’azienda familiare di Como, e le affermazioni del collega spagnolo lo hanno lasciato di stucco. «Onestamente non so cosa dire, questo è un lavoro che ho fatto io nel 1995 o 1996 e le foto di quel tavolo sono state pubblicate in dei libri, in particolare russi, che risalgono al 2000». Pologna ha detto che non capisce come Zaragozá possa dire che il tavolo lo abbia realizzato la sua azienda: «Io quest’uomo non lo conosco, dice di aver fatto lui il tavolo nel 2005, quindi evidentemente c’è qualcosa che non torna. Noi abbiamo tutti i certificati che attestano il lavoro che abbiamo fatto, e abbiamo anche il riconoscimento del presidente dell’epoca, Boris Yeltsin». Pologna si dice convinto del fatto che gli spagnoli abbiano semplicemente “copiato” il suo tavolo: «Forse questo tizio spagnolo ne ha fatta una copia, chi lo sa. Parliamo di un tavolo, non di una portaerei. Può essere che ne abbia fatta una copia».

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