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Persino la ministra della Cultura francese ha ammesso che i ladri che hanno rubato i gioielli dal Louvre sono stati «molto professionali» Una sconsolata Rachida Dati ha dovuto ammettere che i ladri hanno agito con calma, senza violenza e dimostrandosi molto esperti.
Gli addetti stampa della Casa Bianca hanno risposto «tua madre» a una normalissima domanda di un giornalista durante una conferenza stampa Una domanda sul vertice tra Trump, Putin e Zelensky a Budapest, che Karoline Leavitt e Stephen Cheung hanno preso molto male, a quanto pare.
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".
È morto Paul Daniel “Ace” Frehley, il fondatore e primo chitarrista dei KISS Spaceman, l'altro nome con cui era conosciuto, aveva 74 anni e fino all'ultimo ha continuato a suonare dal vivo.
Dell’attentato a Sigfrido Ranucci sta parlando molto anche la stampa estera La notizia è stata ripresa e approfondita da Le Monde, il New York Times, il Washington Post, Euronews e l’agenzia di stampa Reuters.
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.

La scienza conferma che bere il caffè nei bicchieri di plastica ne rovina il sapore

09 Settembre 2019

Anche se è indubbio che l’espresso servito al bancone del bar risulti di gran lunga migliore, ci sono momenti in cui la macchinetta dell’ufficio è una reale fonte di salvezza. Ma bicchiere dopo bicchiere, siamo sicuri che il gusto del caffè del distributore automatico dipenda soltanto da capsule mediocri?

Secondo Charles Spence, professore di psicologia sperimentale all’Università di Oxford, «il modo in cui i consumatori percepiscono il caffè è generalmente soggettivo. E molto dipende dalla tazza in cui lo si beve». La regola aurea vorrebbe che questa piccola meraviglia di ingegneria fisica e chimica venisse bevuta in una tazzina preriscaldata a 35° o 40°, di capienza massima di 70ml così da favorire la migliore percezione dei profumi. Secondo quanto emerso dalla ricerca dell’università inglese, basterebbe in realtà che fosse di vetro o di ceramica. Il vetro, infatti, manterrebbe più a lungo il calore delle bevande grazie alla bassa conduttività termica del materiale, che impedisce al calore di disperdersi rapidamente nella tazza.

«Quella della ceramica è invece una scelta più estetica», spiega Spence, «a livello sensoriale, la superficie interna bianca della tazza offre un buon contrasto cromatico che sembra rendere il caffè, ai nostri occhi, più forte e intenso». Anche il colore, spiega l’esperto a Wired, influenzerebbe la nostra percezione del gusto. Con l’aiuto della psicologa Fabiana Carvalho, dell’Università di Campinas, Oxford ha infatti condotto una serie di esperimenti in Brasile dove, a consumatori non abituali, è stato servito caffè in tazze di colori diversi. «La bevanda bevuta nelle tazze rosa sembrava loro più dolce, mentre quella servito in una tazza verde è parsa più acido», afferma la ricercatrice. Non solo. A condizionarci sarebbe anche la superficie, liscia o ruvida, della tazzina. «Da un esperimento del 2018, in cui ai partecipanti venne servito caffè in bicchieri di ceramica diversi, emerse che la bevanda bevuta dalle tazzine lisce risultava più dolce, benché fosse sempre la stessa», continua Spence.

Rosa o verde, levigata o meno, Greta Thunberg aveva previsto tutto. Secondo la scienza per la plastica non ci sarebbero attenuanti: il caffè sarà sempre meno buono. A differenza della ceramica o del vetro, la plastica infatti assorbe nel tempo ogni tipo di odore, specie se il distributore non gode della necessaria e accurata pulizia. «Senza considerare poi i coperchi di plastica con il buco forniti da alcune multinazionali», dice Spence. «Oltre a essere inutili nel mantenere il calore, impediscono l’esperienza “ortogonale” del caffè, evitando così al suo profumo di raggiungere il nostro naso. È un piacere dimezzato, che senso ha?».

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