Tutti fotografiamo i quadri, ma poi cosa ce ne facciamo di queste foto? Per ricordarci meglio, ma forse l'effetto finale è quello contrario.
Realizzato da dodici giornalisti palestinesi, racconta diversi mesi di assedio nella Striscia. È il primo documento di questo tipo, e per questo è prezioso.
Il libro Ogni prigione è un'isola di Daria Bignardi è un viaggio lungo 30 anni nelle carceri italiane, posti senza speranza dimenticati dalla politica. Ce ne parla l'autrice.
Il libro Cucina aperta di Tommaso Melilli racconta come siamo cambiati noi, che mangiamo, visti da lui, che sta in cucina.
L’ultimo a coinvolgerci è il film Challengers, ma poco prima ci sono stati anche Passages, e Les Amours Imaginaires. Come sono cambiati negli anni, e cosa li caratterizza oggi?
Un redattore di Studio racconta la genesi del suo primo romanzo, La parte sbagliata, mettendola a confronto con altri casi celebri di persone passate dall'estrema destra alla sinistra.
Senza più nessuna dolcezza, solo un ineluttabile disagio: come si sopravvive alla monostagione che va da aprile a ottobre?
I lockdown e la crisi climatica prima, adesso le guerre in Ucraina e Medio Oriente: le immagini dei disastri sono quelle che più di tutte raccontano l’epoca che stiamo vivendo. E che ci preparano al futuro che ci aspetta.
Il libro Lo statuto delle lavoratrici di Irene Soave parla di diritti e lavoro in un modo raro, oggi: radicale e competente.
I muscoli francesi, le minacce russe, il Medio Oriente e la Cina: siamo in grado di immaginare un conflitto mondiale in casa?
Il marchio emiliano ha presentato a Los Angeles Selected Works ‘982-‘024, la sua prima grande mostra d’archivio negli Stati Uniti, e un lungometraggio che celebra l’Emilia, l’artigianalità, la cura con cui da 42 anni si produce eccellenza.
Raccontando la Shoah senza mostrarla, il film di Jonathan Glazer si rivela un'esperienza cinematografica potentissima.
Il nuovo visore di realtà aumentata è una rinuncia pressoché totale alla realtà in favore degli schermi. Che promettono di sostituire i nostri stessi occhi.
Probabile candidato all'Oscar per il Miglior film internazionale, Wim Wenders torna con un'opera ambientata in Giappone che racconta il valore fondamentale delle piccole abitudini quotidiane.
Per sfuggire allo stress sempre più applicazioni promettono di aiutarci a meditare e dormire meglio. Ma come? Con un sistema a premi che crea soltanto ulteriore competizione.
Quarant'anni fa usciva il film che avrebbe dato il via a un genere, il primo e più riuscito dei cinepanettoni, bistrattato prima e intellettualizzato poi. E, a rivederlo oggi, sorprendentemente attuale.