Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La rassegna di Studio per il weekend
Un viaggio nel Califfato e uno nel business dei pomodori italiani; l'importanza delle emoji e di un certo programma per misurare l'anima. E una rock band dello Zambia, ovviamente. Un po' di storie da leggere con calma.

Mentre prepariamo per la prossima settimana la rassegna DEFINITIVA per ferragosto e i giorni più pigri dell’anno, manteniamo le buone tradizioni non festive presentandovi un po’ di articoli da leggere con calma sotto il solleone. Si parla del lato oscuro dei pomodori italiani, di una band dello Zambia che vale la pena riscoprire, del Califfato e delle emoji. E molto altro, ovviamente.
Buona lettura.
“The Dark Side of The Italian Tomato” – Internazionale
Un bel multimedia “speciale” sul lato oscuro dei pomodori italiani, un business mondiale che dall’Africa alla Cina passa proprio per l’Italia. Come un ortaggio è diventato un fattore geopolitico inseguito da nazioni, mafie e sfruttatori di lavoratori.
“The Most Fascinating Profile You’ll Ever Read About a Guy and His Boring Startup” – Wired.com
La storia noiosa di Stewart Butterfield, co-fondatore di Flickr, che ora ci riprova con Slack e vuole rivoluzionare il modo in cui lavoriamo e comunichiamo.
“The Islamic State (Part 1)” – Vice News
Vice News porta le telecamere nel Califfato, il posto dove nessuno vorrebbe vivere, nemmeno quelli che ci vivono. Un reportage bello e coraggioso.
“Big Data for the Spirit” – Elements
Casey N. Cep ha provato SoulPulse, un programma che aiuta a conoscere meglio la tua anima. Non è uno scherzo, esiste davvero.
“We’re a Zambian Band” – The Appendix
Jagari Chanda è stata la più grande rockstar dello Zambia, negli anni Settanta ma oggi dov’è, e che cosa fa? La scena psichedelica del paese africano, la religione, la miniera, l’oblio – tutto in una storia.
“Ebola: How Worried Should We Be?” – The Wall Street Journal
Quanto c’è da preoccuparsi, seriamente, per l’ebola? Lo spiega, punto per punto Ian Lipkin professore di epidemiologia alla Columbia University.
“Israel, Gaza, War & Data” – Medium
Visualizzare le reazioni alla guerra di Gaza sui social media: analizzando i tweet a ridosso del bombardamento di una scuola dell’Onu, un data scientist israeliano che vive a New York s’è accorto che esistono tre gruppi distinti che (quasi) non parlano tra loro. E conclude: un tempo davamo la colpa della cattiva informazione ai giornali, adesso la colpa è tutta nostra.
“Everybody Smiley Poops” – Matter
Sull’importanza delle emoji nella nostra vita. In particolare, sostiene l’autrice, l’emoji della cacchina sorridente.
Immagine: particolare della redazione parigina dell’International New York Times (Guillaume Belvèze)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.