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13:05 venerdì 12 settembre 2025
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.

Twitter introdurrà l’edit button

01 Settembre 2022

Dopo quindici anni, nove mesi e ventidue giorni, il dio di Twitter – vale a dire: il team di sviluppatori responsabile dell’implementazione di nuove feature – ha finalmente risposto alle preghiere e alle suppliche che i suoi 237 milioni di utenti gli rivolgono sin dall’alba dei tempi: Alle 14:20 di giovedì 1 settembre, sul profilo Twitter di Twitter, è comparso un avviso che dice «se vi imbattete in un tweet che risulta modificato è perché stiamo testando l’edit button. Sta succedendo davvero, andrà tutto bene». Per il momento, ovviamente, si tratta soltanto di una prova: solo pochi, selezionatissimi profili hanno già avuto il privilegio di entrare in questo mondo nuovo in cui il refuso non è più scolpito nella pietra, in cui la cancellazione del tweet non è più l’unico modo di rimediare alla vergogna dell’errore.

Sin dal primo giorno online, Twitter è stato probabilmente il social media dalle funzionalità più limitate e semplici: 140 caratteri a disposizione, premere il tasto twitta e sperare di non essersi fatti sfuggire nessun errore perché la correzione non sarebbe stata possibile. L’edit button, come scrive Kate Conger sul New York Times, rappresenta sicuramente la più grande novità introdotta nella storia del social, più grande anche di quella del 2017, quando si decise che il limite dei caratteri a disposizione per i tweet sarebbe aumentato da 140 a 280 caratteri. «La dedizione di Twitter nei confronti della “prima versione” lo ha reso il luogo dei duri scontri e delle opinioni controverse. Ma spesso gli utenti si sono pentiti delle parole che sceglievano per esprimersi, senza considerare i refusi di cui si accorgevano subito dopo aver pubblicato un tweet».

Negli anni, la questione dell’edit button è cresciuta proporzionalmente al social ed è dunque diventata una discussione globale. Ci è entrato pure Elon Musk, che nel periodo in cui voleva convincere tutti che il suo proposito di comprare Twitter era serio – come spesso gli è capitato negli ultimi anni, si è poi smentito da solo – parlava spesso di tutti i cambiamenti che avrebbe portato una volta diventato ufficialmente il capo: la prima cosa nella sua to do list era implementare l’edit button. Forse c’entra anche questo nella decisione di Twitter di aggiungere la nuova feature: dimostrare a Musk, nel mezzo della battaglia legale seguita al suo ripensamento sull’acquisto del social, che Twitter non ha certo bisogno di lui ma solo dei 44 miliardi di dollari che aveva promesso.

«Speriamo che avendo a disposizione l’edit button, twittare diventi più semplice e meno stressante. Tutti dovrebbero avere la possibilità di partecipare al dibattito pubblico nella maniera che ritengono più appropriata», questo il commento dell’azienda. All’inizio l’edit button sarà disponibile solo per i dipendenti di Twitter, poi la feature diventerà accessibile anche agli utenti di Twitter Blue, il servizio in abbonamento che consente di usare diverse funzioni premium della piattaforma. Al momento, ancora non si sa quando il tasto diventerà disponibile anche per tutti gli altri utenti. In ogni caso, per evitare che la nuova funzione diventi uno strumento al servizio dei twittatori appassionati di odio e disinformazione, Twitter ha inserito dei limiti alla possibilità di modificare i tweet: lo si potrà fare solo entro trenta minuti dalla pubblicazione e dopo averlo fatto il tweet in questione avrà una etichetta che lo identifica come “edited”: cliccando su quell’etichetta si potranno vedere tutte le modifiche apportate al tweet, fino a risalire all’originale.

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