Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti
Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.

Mancano ancora due anni alle elezioni in Francia, ma Marine Le Pen è già in campagna elettorale (nonostante al momento non sia affatto sicura di potersi candidare, vista l’ineleggibilità seguita alla condanna per appropriazione indebita di fondi europei). Tanto da approfittare della calura che opprime la Francia in queste ore per lanciare una singolare proposta: aria condizionata ovunque, imposta per legge, negli spazi pubblici.
Il ragionamento della leader di Rassemblement National è semplice: l’aria condizionata salva vite, perché protegge la popolazione (specie i più fragili come bambini, anziani, persone affette da malattie croniche) da colpi di calore e altre gravi complicazioni. In questi giorni di ondata di calore, la Francia si è riscoperta particolarmente vulnerabile e la proposta di Le Pen ha acceso il dibattito politico. Alla base della discussione c’è un dato: rispetto alla stessa Italia – dove si cercano soluzioni nuove contro il caldo – a Parigi e dintorni l’aria condiziona è meno presente negli spazi pubblici e nelle abitazioni. Nell’ultimo “censimento” di questo tipo, risalente al 2020, si è scoperto che appena un quarto delle abitazioni francesi ha un sistema di climatizzazione, come riporta il Guardian. Il dato è in crescita, ma rimane sotto la media di altri Paesi paragonabili. L’aria condizionata è assente non solo nelle case dei privati cittadini, ma soprattutto negli spazi pubblici, di sovente non climatizzati: solo il 40 per cento degli uffici francesi è dotato di un impianto.
La sinistra e ii governo francese, però, hanno definito la proposta di Le Pen come una sparata populista, fatta solo per approfittare dell’emergenza caldo, in questi giorni uno dei temi più discussi e certamente il più sentito dai francesi. Il governo ha ricordato che in Francia è obbligatorio da anni avere l’aria condizionata in luoghi frequentati dalla popolazione più a rischio, come le case di riposo. L’amministrazione della capitale francese, poi, lavora dallo scorso anno a un piano d’emergenza caldo basato su uno scenario catastrofico in cui la temperatura di Parigi raggiunge i 50 gradi. Come sottolinea poi la ministra per la Transizione ecologica, Agnès Pannier Runacher, l’aria condizionata per tutti, sempre e ovunque, creerebbe un enorme problema di consumi e scalderebbe ancor di più le notti francesi. I condizionatori infatti buttano fuori dalle case raffrescate l’aria calda. Con il crescere del loro numero, aumenta il riscaldamento causato dagli stessi, specie nelle zone più cementificate e durante le ore notturne. Meglio dunque puntare su soluzioni più sostenibili che raffreschino le città, come per esempio l’ampliamento e rafforzamento delle aree verdi.

Le decisioni del governo mettono a rischio il più antico festival italiano dedicato a teatro, danza e arti performative. Decisioni che confermano, ancora una volta, il rapporto conflittuale tra questo governo e il settore della cultura.