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5 cose da non perdere a Torino questa settimana

Artissima, Club To Club con la musica dei Kraftwerk e Nicolas Jaar, e molti altri eventi: questa settimana Torino diventa la capitale culturale d'Italia.

di Studio

Le cose da fare questa settimana a Torino sono così tante che verrebbe voglia di clonarsi e mandare in giro per la città le proprie copie, così da non perdere neanche una delle tante opportunità offerte da una città infiammata di mostre, eventi, feste, fiere, persone da tutto il mondo. Così, mentre uno dei nostri cloni ballerebbe fino all’alba immerso nelle sonorità sexy di Nicolas Jaar e di altri musicisti italiani e internazionali, l’altro si sveglierebbe presto e andrebbe a farsi un bel tour delle tante bellissime mostre sparse per la città, mentre un altro ancora girerebbe come una trottola per i corridoi di Artissima e di tutte le altre fiere. È anche vero che Torino non è poi una città così grande: e allora varrà la pena di bere qualche caffé in più e provare ad allinearsi con le energie che in questi giorni entreranno in circolo, fare il pieno di stimoli, visioni, immagini, esperienze. Abbiamo scelto quali sono le 5 da non perdere assolutamente.

 

1. Artissima

Inaugura oggi la grande fiera di arte contemporanea (ha già 24 anni) che si svolgerà per la prima volta sotto la guida di Ilaria Bonacossa. Gli addetti ai lavori ne conoscono bene l’importanza e mentre leggete queste righe già stanno circolando per i corridoi sfoggiando i loro outfit migliori, prontissimi ad assistere a tutti i talk e a non perdere niente del ricco calendario di eventi collaterali. Ma un pomeriggio ad Artissima è un’esperienza che tutti dovrebbero provare, anche solo per perdersi tra gli stand delle gallerie di tutto il mondo, cogliere frammenti di conversazione tra i visitatori, osservare le assistenti di galleria annoiate sorseggiare prosecco dai bicchieri di plastica, assistere alle auto-presentazioni di artisti famelici in cerca di contatti, ma soprattutto assaporare il sollievo, dopo qualche ora trascorsa a lasciarsi stordire da un turbine di corpi, immagini, oggetti, voci, opinioni, di ritrovarsi all’aperto, sotto il cielo freddo di Torino.

2. Operae

Ha otto anni la fiera del design indipendente e da collezione che dà voce al vivace panorama di designer emergenti. Quest’anno sarà curata da Alice Stori Liechtenstein, fondatrice dello Schloss Hollenegg for Design. Operae si pone come punto di incontro tra designer, gallerie, aziende, artigiani e istituzioni, presentando due sezioni dedicate rispettivamente ai designer e alle gallerie di design. Una formula da una parte sviluppata per favorire il dialogo e le nuove occasioni di business tra gli espositori, dall’altra la ricerca del collezionista e l’interesse del pubblico.  Il titolo scelto per questa edizione è Why Design: «Un’affermazione, più che una domanda: design come lente attraverso la quale leggere e interpretare la società contemporanea», spiega la curatrice. «Why Design vuole focalizzare l’attenzione sul design che, pur adempiendo a una funzione, è potente espressione di valori contemporanei, con un forte messaggio concettuale e una bellezza intrinseca. Il design ha acquisito un importante ruolo semantico: quello di lente attraverso la quale leggere la nostra società. Questo è il perché noi pensiamo, necessitiamo, creiamo, produciamo, possediamo, collezioniamo design».

3. The Others e Flat

Per quanto siano immense, articolate e ricchissime di stimoli, Artissima e Operae non sono le uniche fiere da visitare in questi giorni. Ebbene sì, ce ne sono anche altre. Flat è appena nata e si propone come un appuntamento internazionale dedicato all’editoria d’arte contemporanea. La prima edizione (con il sostegno di Lavazza) si svolge negli spazi di Palazzo Cisterna, 2.000 metri quadrati nello storico edificio sei-settecentesco, in pieno centro. Qui troverete il meglio della produzione internazionale di cataloghi di mostre, monografie, saggi, libri d’artista, edizioni rare, out of print e magazines e una rassegna di qualità che vedrà presenti grandi editori, piccole realtà indipendenti, bookmakers, artisti, collezionisti e bibliofili provenienti da tutto il mondo. The Others ha 7 anni) ed è la principale fiera italiana dedicata all’arte emergente internazionale e coinvolge oltre 150 artisti provenienti da diverse parti del mondo, utilizza sedi non convenzionali e orari di apertura serali, oltrepassando il concetto di stand e di fiera d’arte tradizionale per diventare una vera e propria grande mostra. Quest’anno gli espositori presenteranno un progetto espositivo di un massimo di tre artisti negli ambienti e nelle stanze dell’Ex Ospedale Regina Maria Adelaide.

4. Come una falena alla fiamma

Inaugura il 3 novembre e andrà avanti fino al 14 gennaio la prima mostra ospitata dalle Officine Grandi Riparazioni, meraviglioso spazio espositivo post-industriale di 20mila metri quadrati che ha aperto a settembre e varrebbe la pena di visitare anche vuoto. Ma vuoto non è, anzi. Come una falena alla fiamma (Like a Moth to a Flame) è il titolo del grande progetto espositivo realizzato in collaborazione da OGR-Officine Grandi Riparazioni e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, firmato da tre curatori internazionali chiamati a lavorare insieme per la prima volta: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della rivista inglese Art Review, e l’artista britannico Liam Gillick. Con più di 70 opere d’arte contemporanea e centinaia di artefatti da varie collezioni torinesi, Come una falena alla fiamma riflette sull’importanza delle passioni private e delle ossessioni individuali e sul modo in cui, nel tempo, queste trovino la loro strada nella società ed entrino nella vita culturale cittadina.

5. Club To Club

Ormai è adolescente: compie 17 anni il più importante Festival italiano dedicato all’avant-pop, oggi riconosciuto come uno dei più prestigiosi in tutto il mondo, iniziato l’1 novembre (ultima serata: martedì 7). Cheek To Cheek è il tema scelto per questa edizione del festival:«Sempre più spesso quella del ballo tende ad essere considerata come una dimensione puramente individuale in un contesto massificato, proprio come il mondo digitale ci immerge in una collettività ma viene esperito in solitudine. Al contrario, Club To Club rappresenta per molti un’esperienza unica e condivisa. Cheek To Cheek intende rivendicare l’importanza della musica come social network reale, riappropriandosi di quella dimensione sociale del ballo di cui sembra essersi smarrita la memoria». Tra gli artisti che si esibiranno quest’anno ci sono i Kraftwerk, che non hanno certo bisogno di presentazioni, e poi Nicolas Jaar, Richie Hawtin, Arca col suo fidato Jesse Kanda, Kamasi Washington e tantissimi altri nomi italiani e internazionali, tra cui ognuno può scegliere i suoi preferiti. I nostri? Liberato (che presenterà in anteprima uno show audiovisivo), Ninos Du Brasil, Lorenzo Senni, Jim C. Need & Palm Wine.

 

Nella foto Nicolas Jaar (Getty)