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00:52 martedì 28 ottobre 2025
Alcune AI starebbero sviluppando il “survival drive”, un istinto di sopravvivenza simile a quello che fece impazzire Hal 9000 in 2001: Odissea nello spazio Alcuni studi mostrano come molte intelligenze artificiali sabotano i tentativi di spegnerle, come Hal9000 di «2001, Odissea nello spazio».
L’Albania non solo ha una ministra AI, ma questa ministra AI è anche incinta di 83 figli AI Ogni "figlio" di Diella fungerà da assistente personale per uno degli 83 parlamentari del Partito Socialista d’Albania.
La nuova traduzione di Einaudi del titolo de La metamorfosi di Kafka sta facendo molto discutere La casa editrice ha spiegato che il nuovo titolo è una traduzione più precisa e fedele dell'originale "Die Verwandlung".
Le elezioni in Irlanda le ha vinte Catherine Connolly, un’outsider assoluta, psicanalista, pro Pal e sostenuta dai Kneecap Progressista, antimilitarista, pacifista, si è espressa contro il riarmo in Europa e ha condannato il genocidio in Palestina.
È morto Björn Andrésen, «il ragazzo più bello del mondo» diventato famoso per Morte a Venezia L’attore svedese aveva settant’anni e per tutta la vita ha lottato con la difficile eredità del film di Luchino Visconti.
I ladri del Louvre sono stati catturati anche perché hanno lasciato indietro un sacco di indizi, tra cui dei guanti, un casco, un gilet catarifrangente, una fiamma ossidrica e un walkie-talkie Un sospettato è stato fermato all'aeroporto Charles de Gaulle mentre tentava di partire per l'Algeria, l'altro mentre si preparava a partire per il Mali.
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.

Studio in Triennale, il secondo giorno

I media, dalle serie tv a Instagram, l'Internet delle cose e la narrazione dell'Italia in questi anni: il programma del secondo giorno di festival.

08 Ottobre 2015

Sabato 10 ottobre il nostro festival, Studio in Triennale, entra nel vivo. A proposito: se ti sei perso il programma della giornata precedente, lo trovi qui. Sabato iniziamo alle 12 in punto, che non è troppo presto e lascia spazio a un pranzo tra un talk e l’altro. Il primo panel parla di televisione e di serie, che non sono la stessa cosa, lo sappiamo da tempo, e l’arrivo in Italia di Netflix ne è l’ennesima dimostrazione. Noi però parliamo di tutte e due le cose e le mettiamo a confronto. Prendiamo una delle serie (o forse si chiama ancora “soap opera”) più famose, Il segreto, e lo mettiamo sulla bilancia insieme a Downton Abbey, uno dei prodotti più famosi degli ultimi anni. Insomma, la serie generalista italiana contro la serie popolare estera. Quali sono le differenze, e quali le analogie? Rispondono, dal palco, Stefania Carini, giornalista che sull’ultimo numero di Studio è andata proprio a visitare il set di Downton Abbey, Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5, e Marco Costa, direttore dei canali tematici Mediaset.

Alle 14:30 continuiamo a parlare di media, ma in un’altra salsa. Per dare continuità alla nostra ultima storia di copertina, discutiamo di Instagram, e di come abbia cambiato, negli ultimi cinque anni, il panorama del social networking. Per farlo abbiamo pensato di invitare alcune persone che hanno saputo usarlo molto molto bene, e che probabilmente conosci. Sono Marcelo Burlon, pr e designer della linea County of Milan (se ne vuoi sapere di più, l’abbiamo anche intervistato, qualche tempo fa, qui), Simone Bramante, in arte Brahmino, fotografo, i ragazzi di Gnam Box, che a tutti gli effetti potremmo definire “influencer”, Pietro Bonada, il Ceo di Hubview, un osservatorio social media italiano, e Gianluigi Ricuperati come moderatore. Gianluigi è giornalista, scrittore, e anche direttore della Domus Academy, a Milano. Ovviamente ha un account Instagram.

Nel panel successivo (16:00) apriamo un’ulteriore finestra sul futuro – d’altronde il titolo del festival, quest’anno, è “il tuo mondo non sarà più lo stesso”e quindi si parla di cambiamenti in corso o molto prossimi  – grazie a Ericsson. Luigi Migliaccio, Global Head of IT Managed Services di Ericsson, spiegherà cos’è l’Internet of things, cioè come si connette il mondo fisico alla virtualità. Una cosa che sta già accadendo, che può migliorare molto la nostra vita, e che accadrà sempre di più in futuro. Con lui ci saranno anche Andrea Stroppa, esperto di sicurezza digitale per il World Economic Forum, e Alessandro Chessa, Data Scientist presso l’IMT Institute for Advanced Studies di Lucca e amministratore delegato a Linkalab. A moderare il tutto Daniele Bellasio, giornalista de Il Sole 24 Ore.

Alle 17:30 parliamo ancora di cambiamenti, o forse più del modo di raccontare i cambiamenti: come si parla di un Paese che cambia? Sul palco ci sarà Christian Rocca, il direttore di IL, magazine de Il Sole 24 Ore, che presenterà il suo ultimo libro, uscito per Marsilio, Non si può tornare indietro, che è una raccolta dei migliori articoli usciti su IL, firmati da Michele Masneri, Francesco Pacifico, Vincenzo Latronico, Mario Fillioley e molti altri, e declina il tema del cambiamento in molti ambiti: dai media all’imprenditoria, dalla serialità televisiva fino alla politica. Sul palco, moderati da Federico Sarica, direttore di Studio, ci sono anche Andrea Scrosati, vicepresidente di Sky Italia, Francesco Pacifico, scrittore, e Giuliano da Empoli, saggista ed editorialista.

Chiudiamo la giornata alle 19:00 con un incontro che si prospetta tra i più movimentati. Sul palco ci sono Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, e il giornalista Fabrizio Rondolino. Parliamo di radio, della trasmissione di Radio 24, di informazione, politica, e del confine tra l’informazione, l’intrattenimento, e il circo. E poi ci rivediamo domenica, sempre in Triennale.

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