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Tommy Cash ha fatto un remix di “Espresso Macchiato” assieme a Tony Effe Esce il 9 maggio a mezzanotte e sarà l'ultimo atto della vacanza italiana di Cash prima di partire per l'Eurovision.
Blossoms Shanghai, la prima e unica serie tv diretta da Wong Kar-wai, arriverà in streaming su Mubi Dopo due anni dall'uscita in Cina, finalmente potremo vederla anche noi.
Anche Netflix vuole essere TikTok e lancia il feed per vedere film e serie in formato verticale Permetterà di scrollare tra clip e trailer dall’app su smartphone, alla ricerca di qualcosa da guardare. 
Quella di Timothée Chalamet ai David è stata davvero una pessima serata E dire che l'attore ha pure saltato il Met Gala per partecipare alla premiazione, assieme alla fidanzata Kylie Jenner.
Con Vermiglio, Maura Delpero è diventata la prima donna a vincere il David di Donatello per la Miglior regia E il suo si è confermato il film italiano dell'anno, portandosi a casa ben sette statuette.
Il governo spagnolo ha approvato la settimana lavorativa corta Se la legge dovesse essere approvata anche dal Parlamento, 12 milioni di persone lavoreranno due ore e mezzo in meno alla settimana.
Plestia Alaqad, una delle più famose giornaliste palestinesi, ha pubblicato il suo diario di guerra Lo ha intitolato The Eyes of Gaza, un libro per raccontare alle future generazioni che cos'era la vita a Gaza prima della guerra e cosa ne è rimasto dopo.
Grazie a una collaborazione tra Cinecittà e New York è stata realizzata la più grande retrospettiva su Monica Vitti E anche la prima mai fatta negli Usa: si intitola "Monica Vitti: La Modernista" e raccoglie 14 tra i più bei film dell'attrice.

La scienza dello sbattere le palpebre

21 Giugno 2017

«Probabilmente non te ne accorgi, ma passi buona parte delle tue giornate andando in giro con gli occhi chiusi», scrive il New York. Dai dati in possesso degli scienziati, la persona media sbatte le palpebre tra le 20 mila e le 30 mila volte ogni ventiquattr’ore e, facendo due calcoli, dato che il battito dura due decimi di secondo il tempo totale dedicato a questa attività ammonta al 10 per cento della nostra vita diurna.

RAFW S/S 2011/12 - Shakuhachi Backstage

Tuttavia rimane, anche a livello di ricerca scientifica, la domanda sul perché battiamo le palpebre così spesso. E poi, come facciamo ad avere un flusso visivo ininterrotto da questi continui movimenti oculari? Mark Wexler, ricercatore della Université Paris Descartes di Parigi intervistato dal magazine americano, dice che «quando passiamo a uno stato di sonno profondo, sembra che succeda qualcosa alla nostra percezione del tempo». In buona sostanza, quando chiudiamo gli occhi – anche per frazioni di secondo – il cervello si comporta in modo diverso dalla norma. Per dimostrarlo, in uno studio in fase di pubblicazione Wexler e il suo team hanno condotto due esperimenti separati: nel primo hanno chiesto ai partecipanti di chiudere le palpebre dopo aver spento le luci di una stanza, riaccendendole solo alcuni millisecondi dopo la riapertura degli occhi; dopo, è stato chiesto al gruppo di descrivere la loro percezione della durata del buio, scoprendo che con gli occhi chiusi il tempo – quello percepito – passa da due a quattro volte più veloce, rispetto alle situazioni di oscurità affrontate con gli occhi aperti. Nel secondo esperimento, i partecipanti hanno battuto le palpebre guardando l’immagine di un quadrato che è apparsa per una frazione di secondo su uno schermo, ottenendo risultati simili: durante il battito di palpebre, il tempo “accelera”.

Questi risultati confermano che il blink deve avere una qualche funzione neurologica: uno studio del 2013 aveva di recente scoperto che durante quelle frazioni di secondo il cervello viene quasi resettato, mettendo in stand-by alcune zone connesse alle facoltà visive e dell’attenzione. E dato che è l’attenzione ad alterare la percezione del tempo, il risultato dei nostri battiti di palpebre è una percezione diversa dello scorrere dei minuti: potrebbe servire a rendere continua la nostra esperienza del mondo – cosa che spiegherebbe perché, chiudendo brevemente gli occhi, “continuiamo a vedere” – ma per saperlo per certo dobbiamo attendere nuove ricerche.

Immagini Getty Images
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