Cose che succedono | Esteri

Gli Huthi stanno facendo dei tiktok dei loro assalti alle navi cargo occidentali

Il privilegio di vivere nell’età di internet è che abbiamo la possibilità di seguire in diretta il potenziale casus belli della Terza guerra mondiale. Non succede, ma se succede potremo dire di aver visto scorrere tutto dall’inizio alla fine sugli schermi dei nostri telefoni: l’attacco alla nave cargo Galaxy Leader – sequestrata lo scorso 19 novembre perché, sostengono i pirati, appartenente alla società Ray Car Carriers, fondata da Abraham “Rami” Ungar, l’uomo più ricco di Israele – da parte dei miliziani Huthi, le reazioni degli Stati Uniti e di Israele, la preoccupazione in Occidente e nel mondo. Potremo anche dire di aver visto creator yemeniti salire sulla nave catturata per fare live streaming, tiktok, contenuti di ogni tipo. Come scrive Chris Jewers sul Daily Mail, in queste settimane abbiamo visto le fotografie scattate da questi creator, a bordo della Galaxy Leader, che sventolano le bandiere yemenite e palestinesi, circondati da uomini armati presumibilmente appartenenti alle milizie Huthi.

L’ultimo di questi contenuti ad aver catturato l’attenzione di internet lo ha realizzato un ragazzo di nome Rashid Al Haddad. Si tratta di un video in cui lo si vede mentre si avvicina alla Galaxy Leader a bordo di un gommone, alternando primissimi piani del suo volto e panoramiche della nave ancorata all’orizzonte. Dopo essere salito a bordo e aver dato la sventolata d’obbligo alla bandiera dello Yemen, Al Haddad guida i suoi follower in una visita guidata della nave, concentrandosi particolarmente in alcuni ampi spazi sottocoperta dove si suppone fosse tenuto il carico della nave. Ovviamente a nessuno è interessato nulla di chi fosse né di che ci facesse lì Al Haddad, perché tutti si sono concentrati su una cosa soltanto: la sua somiglianza con Timothée Chalamet. Una somiglianza prontamente tradotta nel soprannome “Tim-Houthi Chalamet”.

«Cosa ci fa Timothy Chalamet assieme agli Huthi?», scrive su X un utente troppo sconvolto dalla somiglianza per controllare la corretta grafia del nome dell’attore. «Quel tizio dovrebbe fare il modello», scrive un’altra utente. C’è anche chi scommette sulle prossime fortune professionali di Al Haddad: «Questo pirata entro la fine dell’anno lo vedremo sfilare sulle passerelle, sicuro al 100 per cento». A essere precisi, non sappiamo se Al Haddad sia un pirata o un membro delle milizie Huthi: dalla sua fin qui limitatissima attività sui social nulla sembra suggerire né l’una né l’altra cosa, e le richieste di chiarimenti fin qui fatte dai giornalisti non hanno ricevuto risposta.