Hype ↓
11:34 lunedì 17 novembre 2025
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.

Di cosa si è parlato questa settimana

I fascisti di Acca Larenzia, i narcos di Quito, le vittorie di Oppenheimer e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio
13 Gennaio 2024

Polemiche – Cacca Larenzia
Nel giorno della marmotta che è il nostro dibattito pubblico, il 7 gennaio è l’ora in cui riscopriamo che il fascismo esiste e che ogni anno si ritrova a Roma per la commemorazione della strage di Acca Larenzia. Stupore, denunce, indignazione, il ciclo si ripete ogni anno, quest’anno più identico degli altri perché al governo c’è FdI, perché Meloni non si è pronunciata, perché La Russa non è sicuro che il saluto romano costituisca reato. Come ogni anno tutto finisce in maniera veloce e indolore, giusto il tempo che il centro di gravità della discussione politica si sposti sulla nuova attualità: Paola Cortellesi che dà la sua lettura femminista di Biancaneve agli studenti della Luiss, la proposta di legge di Forza Italia per introdurre la doggy bag obbligatoria nei ristoranti. In attesa del 28 aprile, giorno in cui il fascismo si ritroverà a Predappio per l’anniversario della morte di Mussolini e verrà scoperto di nuovo.

Esteri – La malavita in diretta
Le immagini arrivate in questi giorni dall’Ecuador starebbero perfettamente in un trailer di GTA VI, tra rivolte in carcere, guerriglia nelle strade, dirette televisive interrotte da assalti di narcos mascherati, granate infilate nei taschini delle giacche di giornalisti terrorizzati. A esercito e polizia il compito di mantenere la promessa fatta – anche questa in diretta tv – dal Presidente Daniel Noboa: l’impero dei cartelli della droga ecuadoriani crollerà entro la fine del suo mandato. In pochi giorni ci sono stati più di 300 arresti, diversi morti, persone prese in ostaggio, sequestri di una tale quantità d’armi che si capisce perché la dicitura ufficiale in Ecuador non sia più narcos: ora si chiamano terroristi.

Politica – C’eravamo tanto armati
Il Partito democratico è favorevole a continuare a sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia, anche inviando armi e munizioni? A quanto pare no, la linea del partito non è chiara, la discussione è ancora in corso, ed è per questo che nell’ultima votazione tenutasi in Parlamento sulla questione il Pd ha preferito astenersi, sia nelle risoluzioni presentate dalla maggioranza di governo che in quelle presentate dall’opposizione centrista Italia Viva-Azione-Più Europa. Ma allora il Partito democratico è contrario a continuare a sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia, anche inviando armi e munizioni? A quanto pare no, la linea del partito non è chiara, la discussione è ancora in corso, ed è per questo che nell’ultima votazione tenutasi in Parlamento sulla questione il Pd ha preferito astenersi, anche nella risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva la fine del sostegno militare all’Ucraina. Il tempo per deciderla, questa linea, tanto non manca: la guerra va avanti ormai da due anni e all’orizzonte non si vede tregua né pace.

Cronaca – Presi per il Cuno
«Non vedo l’ora che arrivi la nuova udienza», ha detto Olindo Romano. Lui e la moglie Rosa Bazzi hanno accolto con grande entusiasmo la riapertura, dopo diciassette anni, del processo per la strage di Erba che l’11 dicembre 2006 causò la morte di Raffaella Castagna, suo figlio di 2 anni Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Ospite di Bruno Vespa, Cuno Tarfusser (sostituto procuratore generale della Corte di Appello di Milano), ha spiegato le ragioni che hanno portato la Corte d’Appello di Brescia ad accogliere la richiesta di revisione del processo: «Io non dico che devono essere assolti. Ho fatto la richiesta di revisione affinché si rifaccia il processo, perché ritengo che le prove che all’epoca hanno in qualche modo portato alla loro condanna all’ergastolo siano prove che non giustificano la loro dichiarazione di colpevolezza». Al processo del primo marzo non parteciperanno invece i fratelli Pietro e Giuseppe Castagna, parti civili, che nella strage persero madre, sorella e nipote.

Cinema – Goldenheimer
Il capitolo conclusivo del Barbenheimer è andato in scena ai Golden Globe ed è stato il trionfo di Oppenheimer: cinque premi per il film di Christopher Nolan, vincitore nelle categorie Miglior film drammatico, Miglior attore in un film drammatico (Cillian Murphy), Miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr.), Miglior regia e Miglior colonna sonora originale (Ludwig Göransson). Ma di questi Golden Globe si è parlato soprattutto per altri motivi: il «Suck it, Pedro» di Kieran Culkin, vincitore del premio come Miglior attore in una serie drammatica, la vittoria di Jeremy Allen White (come Miglior attore di una serie comedy) poche ore dopo l’uscita della pubblicità di Calvin Klein che non c’è bisogno di descrivere, e infine le smancerie tra Timothée Chalamet e Kylie Jenner, che hanno esasperato anche le fan più accanite dell’attore, quelle che ascoltano Sufjan Stevens e collezionano tote bag di riviste indipendenti. Deluse, ingannate, tradite. Au revoir, Timothée: ti credevamo diverso.

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