Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

In Ucraina ci sono ancora gli invasori russi, in Italia rispuntano i picchiatori, in Giappone appaiono palle misteriose e...

di Studio

Ucraina – Niente di nuovo sul fronte orientale
In un anno di guerra in Ucraina sono tante le cose che sono rimaste le stesse. Non si è mai smesso di combattere, nemmeno per un giorno. Medvedev non ha mai smesso di delirare su Telegram, nemmeno per un giorno. Putin non ha mai mollato le sue fantasie imperialiste, che ora stanno mandando nel panico anche la Moldavia. L’Italia è rimasta sempre saldamente in testa alla classifica dei Paesi più filorussi del mondo. Biden si è confermato il principale alleato di Zelensky (con tanto di visita ufficiale avvenuta questa settimana) e Berlusconi il migliore amico di Putin. Ma, soprattutto, l’Ucraina è rimasta ucraina.

Polemiche – Se mi fasci ti cancello
Come spesso succede nel dibattito pubblico italiano, la discussione su ciò che succede non ha quasi nulla a che vedere con ciò che succede. L’esempio recente riguarda i fatti del liceo Michelangiolo di Firenze: uno studente viene pestato da un gruppo di Azione studentesca, ma si discute prima di una circolare della preside della stessa scuola, poi di un’intervista in cui il ministro Valditara dice la sua sulla circolare e allude a possibili provvedimenti disciplinari nei confronti della preside, e infine delle reazioni all’intervista di Valditara e delle sue eventuali dimissioni. Nel frattempo del pestaggio si sono dimenticati quasi tutti, troppo impegnati a discutere dell’imminente ritorno del fascismo. Sarà così? Forse lo scopriremo la settimana prossima, quando succederà un’altra cosa, qualsiasi cosa, che ci permetterà di tornare sulla questione. Fino alla settimana successiva.

Ancora polemiche – Lost in Translation
Negli ultimi giorni la decisione di “correggere” i testi di Roald Dahl rimuovendo le parole ritenute offensive ha fatto esplodere una battaglia tra chi ritiene il fatto una prova della dittatura del politicamente corretto e chi la considera una semplice decisione legata al mercato editoriale. Ora la battaglia può dirsi conclusa. O quasi. Dopo aver ricevuto moltissime critiche legate ai tagli e alle riscritture per rendere i libri più adatti alle nuove sensibilità, venerdì 24 febbraio Penguin Random House ha annunciato che pubblicherà anche tutte le versioni “classiche” delle storie per bambini, “The Roald Dahl Classic Collection”, 17 libri che usciranno già quest’anno nella loro forma originale, «così che i lettori possano scegliere la versione delle storie di Dahl che preferiscono».

Esteri – Una sfera ebbasta
Il 2023 si sta rivelando l’anno delle palle misteriose. Dopo quelle comparse nei cieli di Stati Uniti e Canada (quattro, tutte prontamente abbattute dall’aviazione), ne è apparsa un’altra in Giappone. Le autorità si sono precipitate a condurre le indagini e gli accertamenti del caso, escludendo fin da subito che si trattasse di una bomba (pare che la palla fosse lì già da un mese). Secondo il Guardian avrebbe potuto essere tre cose: l’ennesimo pallone spia (simile a quelli che hanno portato Stati Uniti e Cina sull’orlo dell’incidente diplomatico, come avevamo raccontato qui), un Ufo oppure una sfera del drago di Dragon Ball. Alla fine è arrivato l’attesissimo responso: era soltanto una boa.

Tv – MauRip Costanzo
A 84 anni è morto Maurizio Costanzo. Come lo show che ha condotto per 40 anni, la vita di Costanzo è stata un contenitore di infiniti aneddoti ed esperienze. È stato la Rai negli anni ’70 e Mediaset dagli anni ’80 a oggi. Ha scritto canzoni musicate poi da Morricone e cantate da Mina (“Se telefonando”). Ha lanciato scrittori, da Lara Cardella ad Alberto Bevilacqua. Ha fatto i film con Villaggio, Scola e Avati. È stato, assieme a Maria De Filippi, la metà di una delle pochissime, vere, power couple italiane. È stato il late night e la domenica pomeriggio. Soprattutto, è stato uno degli ultimi grandi personaggi resi tali dalla tv italiana. E che, in cambio, hanno contribuito a rendere grande la tv italiana.

Personaggi – O Capitano! Mio capitano!
Morto il 13 febbraio a 85 anni, Leiji Matsumoto è stato uno dei fumettisti giapponesi che ha contribuito a rendere il manga il fenomeno culturale globale che conosciamo oggi. A dare la notizia è stata la figlia maggiore su Twitter, con una frase che sembrava ispirarsi alle opere del padre: «Leiji Matsumoto è partito per un viaggio verso le stelle». In Italia lo ricordiamo per Capitan Harlock, La corazzata Yamato e Galaxy Express 999. Chi non era appassionato di manga e anime ma negli anni 2000 passava le giornate davanti a Mtv lo conosce comunque, grazie a due meravigliosi video dei Daft Punk: “One More Time” e “Harder, Better, Faster, Stronger”, poi riuniti nel film Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem.