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È morto Leiji Matsumoto, che con Capitan Harlock ha rivoluzionato il fumetto mondiale

È arrivata oggi la notizia della morte di Leiji Matsumoto, uno dei fumettisti giapponesi che nella seconda metà del Novecento, grazie a opere come Capitan Harlock, La corazzata Yamato, Galaxy Express 999, ha contribuito a rendere il manga il fenomeno culturale globale che conosciamo oggi. A dare la notizia della morte di Matsumoto, avvenuta a 85 anni a causa di un’insufficienza cardiaca, è stata la figlia maggiore con un messaggio su Twitter: «Leiji Matsumoto è partito per un viaggio verso le stelle. Penso abbia vissuto una vita felice, pensando sempre a nuove storie da disegnare. Ci incontreremo di nuovo».

Matsumoto (il cui nome di battesimo era Akira, Leiji era il nome di penna scelto quando aveva deciso di diventare un mangaka), come moltissimi altri mangaka della sua generazione, aveva scoperto la passione per il fumetto e per l’animazione subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale: aveva appena sette anni quando cominciò a leggere i fumetti dei supereroi americani e a guardare i cartoon Usa, consumi culturali diffusissimi in quegli anni in cui in Giappone erano ancora presenti molti soldati americani. Guerra e pace sono stati i fili che hanno tenuto assieme tutte le sue opere nel corso della sua carriera: da bambino che aveva vissuto in quel che rimaneva del Giappone dopo la fine del conflitto mondiale, l’immaginazione di Matsumoto era fatta di mondi in cui l’umanità cercava di superare la parte violenta della propria natura per giungere così a una pace perpetua.

Negli anni Settanta raggiunse l’apice del successo e si affermò come uno dei maestri della space opera nipponica prima e mondiale poi: nel ’74 realizzò La corazzata Yamato e poi nel ’77 due dei fumetti che lo hanno reso un maestro, Capitan HarlockGalaxy Express 999. Dopo una lunghissima serie di spin off sia disegnati che animati dedicati all’universo condiviso di Capitan HarlockGalaxy Express 999, nel 2001 Matsumoto era entrato anche nel mondo della musica grazie a una collaborazione con i Daft Punk. I video di “One More Time” e “Harder, Better, Faster, Stronger” del disco Discovery – poi riuniti nel lungometraggio Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem – erano opera sua. Negli ultimi tre anni era stato costretto a diminuire molto le sue apparizioni pubbliche, soprattutto dopo i problemi respiratori di cui aveva sofferto durante un viaggio a Torino, dove era stato invitato per festeggiare i 60 anni di Capitan Harlock.