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C’è un nuovo problema con l’Odissea di Nolan: l’accento americano degli attori Nel primo teaser del film Tom Holland e gli altri attori utilizzano una marcata cadenza americana, particolare che ha indispettito molti fan.
Le acque del mar Mediterraneo ormai sono così calde che nelle mappe satellitari appaiono arancioni L’agenzia spaziale europea ha pubblicato delle mappe impressionanti in cui si vede che in certe zone la temperatura dell'acqua arriva quasi a 30 gradi.
La Grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino, aprirà la Mostra del cinema di Venezia Protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, il film sarà in concorso e punterà a vincere il Leone d'Oro.
È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025 con L’anniversario Feltrinelli torna alla vittoria 20 anni dopo l'ultima volta.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.

Lo stoicismo dei tedeschi davanti al terrorismo

28 Luglio 2016

Dopo la recente ondata di attentati e violenze in Germania, in diversi casi di matrice jihadista, l’Economist ha pubblicato un articolo in cui racconta e spiega lo stoicismo dei tedeschi davanti a questa situazione, riconducendo il clima generale a quella che lo storico Herfried Münkler definiva «heroische Gelassenheit», cioè calma eroica.

Il 18 luglio un uomo attacca a colpi di coltello e di ascia i passeggeri in un treno regionale in Baviera. L’uomo, un giovane rifugiato afgano, ha ferito cinque persone prima di essere ucciso dalla polizia. Il 22 luglio un adolescente tedesco di origine afgana ha sparato sui clienti di un fast food a Monaco, uccidendo nove persone prima di togliersi la vita. Il 24 luglio a Reutlingen, nel Sud del Paese, un giovane rifugiato siriano ha ammazzato una donna a colpi di machete. Lo stesso giorno ad Ansbach, in Baviera, un altro rifugiato siriano si è fatto saltare in aria ad un concerto, ferendo 15 persone. Come se non bastasse, questi episodi si sono inseriti in un contesto europeo particolarmente teso, a ridosso degli attentati a Nizza e in Normandia.

Germania Terrorismo

L’analisi del settimanale, intitolata “How Germans handle terror”, si concentra su diversi aspetti, dalle reazioni dei social network, alle indicazioni della polizia, fino al tono mantenuto dai media. Tra le altre cose si sofferma sulla lucidità con cui la stampa tedesca ha saputo distinguere tra l’attacco di Monaco, che non aveva una matrice jihadista, e gli altri, che invece hanno i crismi del terrorismo islamico.

«La discussione pubblica sugli altri tre attentatori è stata assai matura. Tutti erano rifugiati provenienti da nazioni in guerra. Due di loro, l’assalitore del treno e l’uomo che ha messo la bomba durante il concerto, hanno agito nel nome dello Stato islamico. Il primo era un minore non accompagnato proveniente dall’Afghanistan, aveva soltanto 17 anni. Il secondo, un siriano soprannominato “Rambo” nel centro per rifugiati dove aveva vissuto, aveva visto la sua richiesta d’asilo respinta, avrebbe dovuto essere espulso in Bulgaria, aveva precedenti psichiatrici e tentato il suicidio due volte».

Il magazine nota inoltre che, tra i politici tedeschi, «in pochi hanno cercato di speculare sulle tragedie». E, quando qualcuno l’ha fatto, è subito stato zittito. Mentre l’attacco di Monaco era ancora in atto André Poggenburg di Alternative für Deutschland aveva tentato di addossare la colpa su Angela Merkel e la politica di accoglienza dei rifugiati (che in quel caso c’entrava ben poco visto che il criminale era nato in Germania). Ma subito la mossa gli è valsa «un’immediata condanna sui media e sui social network». Dopo una breve fase di spaesamento, conclude l’Economist, la Germania «è tornata ad essere eroicamente calma».

La polizia tedesca a Monaco dopo la sparatoria (ANDREAS GEBERT/AFP/Getty Images), Angela Merkel parla dopo la strage (TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty Images)
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