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È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.
La Lidl ha fatto una giacca limited edition dedicata agli Oasis e l’ha chiamata Lidl By Lidl Prende ispirazione da una giacca cult indossata da Liam, quella di Berghaus, di cui è volto pubblicitario.
L’uomo Del Monte ha dichiarato bancarotta L’azienda ha grossi debiti perché i consumatori statunitensi hanno cominciato a cercare cibi più sani, facendo diminuire molto le vendite. 
La sentenza del processo Diddy è molto più complicata di come la si sta raccontando È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.
Il Dalai Lama sta per compiere 90 anni e Cina e Tibet già litigano per il suo successore Lui ha detto che il suo successore non nascerà sicuramente in Cina, la Cina lo ha accusato di essere «un manipolatore».

Una politica americana ha fatto uno spot ispirato alla sigla di Succession

22 Agosto 2022

Con tutto quello che sta succedendo nel mondo si può capire perché i media americani non stiano dedicando particolari attenzioni a questioni come la campagna elettorale in Nevada, alla sfida tra la candidata democratica, la senatrice Catherine Cortez Masto, e il suo avversario, il repubblicano Adam Laxalt. È per questo che bisogna riconoscere l’ingegnosità dell’ultima trovata comunicativa di Cortez Masto: se è vero che nessuno ha voglia di parlare di chi sarà il prossimo senatore del Nevada, è anche vero che tutti cercano solo una scusa per mettersi a parlare di Succession in attesa della nuova stagione. Le due verità possono sembrare del tutto indipendenti l’una dall’altra, ma sta di fatto che nel momento in cui la candidata democratica ha usato Succession per attaccare l’avversario repubblicano, i media americani – si sa, come scrive Margaret Hartmann si Intelligencer, che buonissima parte del pubblico di Succession sono persone che lavorano nei media – hanno scoperto di essere interessatissimi alla sfida elettorale del Nevada.

Cortez Masto negli scorsi giorni ha pubblicato sui suoi canali social uno spot in cui attacca Laxalt paragonandolo a un membro della famiglia Roy. Laxalt viene accusato da Cortez Masto di essere un figlio del privilegio e di aver ottenuto tutto ciò che ha ottenuto nella sua vita solo grazie a questo privilegio. Laxalt, infatti, è l’ultimo erede di una di quelle dinastie politiche che sono la vera nobiltà americana: figlio di un influente lobbista e nipote di un ex governatore e senatore. La storia familiare del candidato repubblicano viene raccontata nello spot di Cortez Masto usando una regia, una fotografia, una musica evidentemente ispirate da quelle della sigla di Succession. Lo spot dura sessanta secondi e racconta Laxalt come fosse il Connor Roy del Nevada: arrestato da ragazzo per aver aggredito un poliziotto, sempre capace di entrare in scuole e università prestigiose nonostante gli scarsi risultati accademici, disposto a usare i suoi poteri da Procuratore Generale del Nevada per aiutare i finanziatori delle sue campagne elettorali.

L’unico problema di questo spot, come scrive Hartmann nel suo pezzo, è che ad apprezzarlo saranno solo i fan di Succession, e i fan di Succession amano i Roy nonostante si dimostrino spesso e volentieri moralmente riprovevoli. «Il problema è questo: dopo aver visto questo spot, non sono mai stata più curiosa di come sono ora di saperne di più su Laxalt», dice Hartmann, ammettendo che probabilmente non erano queste le intenzioni di Cortez Masto quando ha pensato questo spot.

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