Strano ma vero, però: chiusa ufficialmente la brat summer con un ultimo concerto al Coachella, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
Il regista di un film bruttissimo in cima alla classifica Netflix ha detto che non sa nemmeno lui perché tutta questa gente lo stia guardando
Ci sono misteri degli algoritmi che probabilmente non sveleremo mai. Perché, per esempio, quello di Netflix continua a mandare al primo posto della classifica dei film più visti sulla piattaforma alcuni dei titoli peggio realizzati e recensiti presenti nel suo catalogo? La stessa domanda (più o meno) se l’è fatta anche Matthew Reilly, che di mestiere fa lo scrittore (autore di action thriller, per la precisione) ma che recentemente ha deciso di provare a dire la sua anche con la macchina da presa. Il frutto di questa decisione è stata l’opera prima Interceptor, un film piuttosto brutto (su Rotten Tomatoes ha riscosso il 43 per cento dei consensi tra i critici e appena il 20 tra il pubblico) e che tuttavia ha riscosso un gran successo su Netflix. Secondo i dati pubblicati dalla piattaforma, infatti, l’opera di Reilly, fino allo scorso sabato, era stata vista per un totale di cinquanta milioni di ore in tutto il mondo.
L’autore del blockbuster a sorpresa, contattato da Variety per un commento sul successo del suo film, è parso assai interdetto dallo stesso. «Mi ha colpito moltissimo. Speravo di entrare nella top 10 di Netflix, ma arrivare al numero 1 in tutto il mondo? Credo che nessuno di noi si aspettasse di conquistare il mondo in questo modo… Sono confuso quanto chiunque altro». Per chi volesse aggiungere la sua quota alle cinquanta milioni di ore di visualizzazione di Interceptor, la sinossi ufficiale del film che ha «travolto il mondo» è questa: «La capitana JJ Collins (Elsa Pataky, alcuni di voi se la ricorderanno, o forse no, per le sue interpretazioni nella saga di Fast & Furious) è una donna tosta, di mondo, che si ritrova al comando dell’unica base dell’Oceano Pacifico dotata di un sistema per intercettare missili nucleari. È finita lì dopo essere stata ingiustamente cacciata dal posto di lavoro dei suoi sogni: il Pentagono. Quando un attacco coordinato minacciata la sopravvivenza stessa della base, Collins si ritrova faccia a faccia con il tanto carismatico quanto corrotto Alexander Kessel (LUke Bracey), un ex agente dell’intelligence americana impegnato a portare a termine un piano inimmaginabile. Avendo a disposizione solo pochi minuti, Collins deve fare affidamento sul suo addestramento militare e sugli anni di esperienza sul campo per capire di chi si può fidare e fermare Kessel e i suoi mercenari sotto copertura».

Nonostante la polizia avesse intimato alla folla di disperdersi, tutti sono rimasti lì ad aspettarla finché non è arrivata e ha cantato "What Was That", la sua nuova canzone.