20:44 venerdì 20 giugno 2025
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

La regione di Madrid potrebbe presto sorpassare la Lombardia come zona a più alto contagio

24 Marzo 2020

Ricavare un senso dai dati che ci arrivano sul diffondersi della pandemia causata dal Coronavirus è, in questo momento, molto difficile ma comunque fondamentale, pur tenendo conto della discussione sulla parzialità di quegli stessi dati (si inizia a parlare, ad esempio, di contagi “tracciati”, implicandone quindi molti non tracciati e in Italia anche sui morti, soprattutto a Bergamo, si può fare un discorso simile). Secondo il Financial Times, ci sono ancora molte cose da chiarire sull’incremento dei contagi e relativo tasso di mortalità, a partire dalle differenze che stanno venendo fuori da Paese a Paese via via che il virus si fa strada per il mondo.

Il grafico del Financial Times che mostra la progressione di decessi e contagi in Spagna e Italia

Scrive infatti il Ft che «l’epicentro del Coronavirus è ora l’Europa, con il maggior numero di casi confermati in Italia, e il bilancio delle vittime cresce più rapidamente in Italia e Spagna rispetto a quanto accaduto in Cina nella stessa fase dell’epidemia». Questo è un dato che impensierisce gli analisti e su cui ci concentreremo sempre di più una volta passata la fase emergenziale: «Alcuni Paesi e un piccolo numero di singole regioni sono state maggiormente investite dall’effetto del virus. La Lombardia ha eclissato Wuhan come la regione più colpita al mondo, e in Spagna Madrid potrebbe presto superare anche quella». La Spagna ha in comune con noi l’alto tasso di mortalità – in Italia gli ultimi dati contano 63.927 contagi e 6.077 decessi, in Spagna, che è indietro rispetto a noi di circa 10 giorni, ci sono a tutt’oggi 35.136 contagi e 2.311 morti. Gli Stati Uniti, invece, potrebbero superarci presto in progressione dei contagi ma per ora hanno una mortalità decisamente contenuta. Qualcosa di simile succede anche in Germania dove, come scrive il Guardian, la bassa mortalità sta facendo interrogare gli esperti.

Nella maggior parte dei Paesi occidentali il numero di casi di contagio sta aumentando di circa il 33% al giorno: un segno, sempre secondo il Ft, che altri Paesi potrebbero presto trovarsi nella situazione dell’Italia. È ancora troppo presto per individuare con chiarezza i fattori che determinano questi scarti tra i numeri ufficiali, tanto più lampanti se si guarda a quelli che provengono dai Paesi asiatici, Cina e Corea del Sud in primis. Se, per quanto riguarda la Cina, è legittimo prendere i dati ufficiali con le pinze, il modello Corea del Sud ha fatto molto discutere per la tempestività e risoluzione delle misure, come racconta il New York Times. In campo ci sono fattori culturali, esistenza o meno di protocolli sulle emergenze come le epidemie e immediatezza decisionale: ci metteremo molto tempo a chiarire tutti questi aspetti.

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