Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La start up che vuole diventare il Facebook dei morti
«In parole semplici, potremmo considerarla il Facebook dei defunti»: ecco come Mark Alhermizi descrive Everdays, la start up di cui è ideatore. Everdays è un social pensato per connettere le persone nei momenti di lutto. Così che si possa condividere la propria perdita senza che la foto del compianto padre sia seguita da quella di un gattino (cosa che potrebbe tranquillamente accadere su Facebook).
Con funzionalità simili a quelle degli altri social, Everdays permette agli utenti di condividere pensieri, foto e tributi in ricordo del defunto; di inviare messaggi di cordoglio alla famiglia e, grazie alla funzione eventi, di invitare gli amici a veglie e funerali. Una volta concluse le onoranze, il profilo dedicato al morto resta on-line in eterno, così da poterlo commemorare ogni volta se ne senta la necessità.
La sfida di Everdays è quella di ottenere l’appoggio del mondo delle pompe funebri, conservatore e (comprensibilmente) ostile ai social. «Il motivo per cui le aziende rifiutano l’uso dei social – spiega Alhermizi a The Next Web – è il rispetto. Gli operatori di pompe funebri non considerano i social il luogo giusto per condividere certe informazioni».
Per questo motivo, l’app è progettata per offrire sicurezza e privacy ai propri utenti. Nessun troll può deturpare un profilo Everdays e non ci sono algoritmi che consigliano quale prodotto acquistare in base al giorno in cui la nonna è venuta a mancare.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.