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Il bacio tra Pedro Pascal e Alexander Skarsgård è diventato il momento più virale di Cannes A quanto pare i due sono molto amici: Pascal era tra il pubblico durante la prima di Pillion, film di cui Skarsgård è protagonista.
Il Chicago Sun-Times ha pubblicato per sbaglio una lista di libri per l’estate che non esistono Perché l’ha fatta scrivere a un’AI, che se ne è inventati 10 su 15.
Heart Lamp di Banu Mushtaq ha vinto l’International Booker Prize Per la prima volta vince un libro tradotto dal kannada, una delle principali lingue indiane, e per la prima volta una raccolta di racconti.
A Cannes è nato Dogma 25, un nuovo movimento “sequel” del Dogma 95 di von Trier e Vinterberg E che ha già ricevuto l'appoggio sia di von Trier che di Vinterberg.
Dopo Valeria Marquez, un’altra influencer sudamericana è stata uccisa in circostanze molto simili Anche Maria Jose Estupiñan è stata uccisa dopo aver aperto la porta a un fattorino che diceva di avere un pacco da consegnarle.
L’Unione europea sta lavorando a una legge sull’uso dei social da parte dei minori tra le più restrittive del mondo A partire dalla definizione di una "maggiore età digitale" che tutti i cittadini dei Paesi membri dovranno rispettare.
La serie tv tratta da Le schegge di Bret Easton Ellis ha finalmente un protagonista Dopo mesi di speculazioni, rinvii e cancellazioni, si è finalmente giunti a un accordo.
Il Festival di Sanremo resterà alla Rai, anche perché nessun altro lo ha voluto Al bando del Comune per l'organizzazione del Festival ha risposto solo un'azienda: la solita.

Le vendite della vodka ucraina sono aumentate tantissimo in tutto il mondo

27 Aprile 2023

Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, in Europa e in tutto il mondo si sentiva parlare di chi cercava goffamente di esprimere il suo sostegno nei confronti del Paese invaso boicottando il Moscow Mule o proponendo di dare al cocktail un altro nome (un aneddoto un po’ meme un po’ fake news). Quello che è davvero successo, però, è che dal febbraio 2022 in molti hanno smesso di comprare la vodka russa ancora prima che i rivenditori e i governi occidentali la facessero sparire dagli scaffali di tutto il mondo. I marchi di vodka occidentali che hanno nomi dal suono russo, come il bestseller globale Smirnoff, si sono affrettati a sottolineare che in realtà non provengono dalla Russia (Smirnoff è di proprietà del colosso britannico delle bevande Diageo). Ma il dato più interessante è che, come ha raccontato la Bbc, la scomparsa della vodka russa ha dato modo ai marchi ucraini di prendere il suo posto.

«Siamo entusiasti ed entusiasti di vedere il nostro marchio riconosciuto a livello globale», ha detto l’amministratore delegato di Nemiroff, Yuriy Sorochynskiy, condividendo la sua gratitudine nei confronti dei clienti all’estero che hanno scelto e continuano a scegliere di acquistare il suo marchio per dimostrare solidarietà all’Ucraina. Ma non è soltanto la volontà di sostenere economicamente il Paese in guerra a spingere le persone ad acquistare i marchi ucraini: la verità è che la vodka ucraina non ha niente da invidiare a quella russa. La vodka non è mica un prodotto russo: l’origine nazionale di questo tipo di acquavite ottenuta dalla distillazione dei cereali o delle patate è difficile da definire, a causa dei cambiamenti dei confini dei Paesi nel corso dei secoli. La maggior parte degli storici delle bevande concorda sul fatto che la Polonia, la Russia e l’Ucraina di oggi sono il cuore storico della produzione di vodka, che viene tradizionalmente bevuta liscia.

Subito dopo l’invasione russa, Nemiroff ha dovuto chiudere la sua distilleria principale, nella città di Nemyriv, per un mese. Come la maggior parte delle aziende in Ucraina, è stata successivamente colpita da interruzioni di corrente dovute agli attacchi russi alle infrastrutture elettriche. Nonostante questo, nell’ultimo anno ha assistito a un forte aumento delle esportazioni, compreso un raddoppio delle vendite nel Regno Unito. «È commovente vedere persone che sostengono il nostro Paese attraverso le loro decisioni di acquisto», ha detto Sorochynskiy alla Bbc.

Anche l’altro boss della vodka ucraino, Dima Deinega, proprietario del marchio Dima’s, ha detto che la sua distilleria, con sede nella città di Zhytomyr, «ha mostrato una straordinaria capacità di recupero: abbiamo avuto a che fare con bombardamenti e mancanza di energia elettrica, ma siamo ancora in grado di produrre ed esportare vodka». Dall’inizio del conflitto, Deneiga è perfino riuscito a donare una quota dei profitti a enti di beneficenza ucraini. «Le vendite globali», racconta, «erano già in costante aumento prima della guerra, ma sono aumentate in modo significativo grazie alle persone che sostengono l’Ucraina attraverso le nostre iniziative di beneficenza e attraverso l’acquisto di prodotti ucraini».

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