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Trudeau ha dovuto scusarsi per una “brownface” del 2001

È comparsa a poche settimane dalle elezioni in Canada (21 ottobre), mettendo in grave imbarazzo il primo ministro, Justin Trudeau. Turbante, accessori e una «brownface», per una festa in costume a tema “Arabian nights” organizzata nella scuola privata di Vancouver dove il politico insegnava. Allora aveva 29 anni, ma l’età non è stata considerata una valida scusante. Per quella foto che lo ritrae con il viso dipinto di nero, risalente al 2001 e diffusa dalla rivista americana Time, il premier progressista si è detto «profondamente arrabbiato con me stesso», e veramente pentito, come riporta il sito della Bbc. E così Trudeau, fervente sostenitore del multiculturalismo per lui parte integrante del proprio Paese, ha continuato a scusarsi, cercando di arginare l’imbarazzo suscitato dal cosiddetto blackface, un gesto carico di significati negativi al di là delle intenzioni di chi lo fa.

«Avrei dovuto saperlo già allora, ma l’ho fatto in modo involontario», ha continuato, parlando ai cronisti che lo stanno accompagnando in aereo per la campagna elettorale. «Ora riconosco quanto il mio gesto sia stato razzista e mi dispiace profondamente». Un periodo complicato per Trudeau, che già nel marzo 2018 aveva rischiato di perdere la poltrona. «Vedere il primo ministro con il blackface ci ha molto rattristato», ha detto Mustafa Farooq, direttore del National Council of Canadian Muslims, organizzazione no profit tesa a difendere i diritti delle persone mussulmane in Canada. «Il blackface è una pratica riprovevole, e si porta dietro una storia di razzismo e di mitologia orientalista che non possiamo accettare».