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03:22 giovedì 25 dicembre 2025
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

Le ossessioni tecnologiche del 2022, secondo il New York Times

05 Gennaio 2022

Secondo Brian X. Chen del New York Times, il 2022 sarà l’anno in cui la nostra vita sarà “invasa” da tecnologia che la tech industry sta cercando di far diventare popolare ormai da tempo. Scrive Chen che «prima che una qualsiasi tecnologia raggiunga una maturità tale da invogliare il consumatore all’acquisto, deve passare spesso moltissimo tempo». Questo ragionamento vale anche per i trend che probabilmente scopriremo nel 2022: non si tratta di tecnologie nuove in un senso strettissimo del termine, si tratta però di prodotti che, anche se già presenti sul mercato, ancora non sono entrati a far parte della quotidianità della maggior parte delle persone. Chen “scommette” che nel 2022 ci saranno quattro tecnologie che otterranno la definitiva e tanto agognata consacrazione: la realtà virtuale (o metaverso, come abbiamo cominciato a chiamarla ultimamente), la smart home, la connected health e la macchina elettrica.

Alcune di queste tecnologie sono già molto discusse e, per alcuni, da certi punti di vista, già assai discutibili. Il metaverso è sicuramente la più ambigua – forse inquietante? – delle mode tecnologiche annunciate da Chen. Certo, questo è stato l’anno in cui ormai abbiamo capito che non c’è scampo: quello virtuale (forse sarebbe meglio dire quelli virtuali) diventeranno dei mondi veri e propri, pezzetti di realtà accessibili tramite dispositivi e applicazioni appositamente pensate. Facebook ha cambiato nome in Meta, ha venduto un sacco di set (10 milioni di headset Quest 2 venduti nel 2021) per accedere alla realtà virtuale di Zuckerberg e ha messo fretta anche alla concorrenza (pare che Apple stia per entrare nel mercato con un proprio device e, chissà, un proprio metaverso). E poi ci sono stati gli Nft, ovvero la dimostrazione che la disponibilità a spendere una montagna di soldi per “abbellire” la vita digitale è notevole, notevolissima.

Le altre tre “ossessioni” previste da Chen paiono più prevedibili, più comprensibili rispetto al trasferimento della coscienza collettiva dentro realtà parallele governate dalla volontà degli stessi tech mogul che hanno contribuito a rovinare già questa, di realtà. La smart home, per esempio: sono anni che l’industria tecnologica prova a convincerci dell’utilità di questi strumenti capaci di farci governare la casa attraverso il semplice comando vocale o il solo movimento di un dito: l’Alexa di Amazon, l’Assistant di Google o l’Apple Siri sono tecnologie alle quali ci siamo ormai abituati e alle quali possiamo accedere a prezzi tutto sommato contenuti. Certo è che, però, come dimostrano le insistenti ricerche di mercato svolte da Amazon per scoprire il motivo per il quale la gente si scocci così in fretta di Alexa, la strada per diventare oggetti della quotidianità è ancora lunga. Questo potrebbe essere l’anno buono perché è in corso un cambiamento radicale, probabilmente storico, del modo in cui viviamo le nostre case: ci passiamo sempre più tempo, ci facciamo sempre più cose (compreso lavorare), e si può immaginare che le nostre necessità cambieranno di conseguenza. La connected health, poi, secondo Chen, è una risposta persino scontata alle circostanze del momento: la pandemia ci ha costretto a rivedere i tempi e i modi di accesso alle competenze, consultazioni e cure mediche e, visto che il virus pare tutt’altro che stanco, strumenti come Apple Watch, Fitbit o l’Oura Ring potrebbero tornarci sempre più utili.

Infine, c’è il fatto che il mondo sta per finire a causa della crisi climatica. Ce lo ha ricordato pure Adam McKay in Don’t look up, uno dei film più visti e discussi di questi primi giorni di 2022. Siccome la fine del mondo si avvicina, tra le leadership mondiali comincia a esserci una certa strizza e i provvedimenti per rallentare l’aumento della temperatura globale si moltiplicano. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, per esempio, ha dato alla sua amministrazione un obiettivo piuttosto ambizioso: metà dei veicoli circolanti negli Stati Uniti dovranno essere elettrici entro il 2030. Le iniziative della politica e dei governi stanno ovviamente portando una risposta del mercato, dal lato della produzione: tutte le grandi case produttrici hanno svelato piani di investimento sempre maggiori nell’auto elettrica, da Ford a General Motors, passando per Mercedes-Benz e Tesla.

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