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Su Tinder si può mandare una macchina a prendere il nostro match

Swipe a destra, swipe a sinistra, match. Una conversazione dal tempo variabile, il ghosting dietro l’angolo e poi, forse, il fatidico «Ti va se ci vediamo di persona?». Se per qualcuno in questi tempi incerti post pandemia è importante organizzare l’appuntamento in base all’orario per evitare l’affollamento sui mezzi e ovviare alla mancanza di taxi e Uber negli orari di punta, ora il futuro degli appuntamenti nati online potrebbe cambiare. Almeno, per gli americani. Tinder ha pensato che per gli utenti negli Stati Uniti la fatica di chiudere l’app d’incontri e aprire quella per una corsa con Lyft, azienda di San Francisco simile a Uber, fosse troppa e quindi ci ha stretto una partnership, così che si possa inviare una macchina all’altra persona direttamente dall’app. Se la voglia di vedersi nella vita reale dopo gli ultimi tempi è parecchia, Tinder vuole quindi fare di tutto per facilitare le cose dando la possibilità a uno dei due potenziali amanti di mandare un’auto all’altro, definendo l’operazione come la volontà di provvedere a «un gesto premuroso promuovendo la sicurezza personale per coloro che sono pronti a “tornare là fuori” dopo troppi mesi in casa», ha dichiarato Tinder in una nota.  

Funziona così: chiunque abbia un profilo Tinder negli States può accedere a una sezione dedicata e acquistare direttamente da Lyft un credito per la persona con cui si ha avuto il match, (allo stesso modo in cui gli uomini pagavano il taxi a Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany per farla tornare a casa dopo un appuntamento). Ovviamente Tinder ha precisato che per motivi di privacy e sicurezza la persona che acquista il credito non ottiene alcun dettaglio sull’indirizzo del destinatario, ma può impostare posizione e ora dell’appuntamento, oltre che valore del credito. Nonostante questo progetto si stato sperimentato nel marzo passato e avviato ora, restano comunque alcuni dubbi da chiarire: l’opzione sembrerebbe, stando all’app d’incontri, totalmente facoltativa e chi riceve una corsa omaggiata non è obbligato ad accettarla. Secondo The Verge, invece, non sembra esserci un modo per rinunciare in toto alla funzione (potrebbe essere sgradita). Colei o colui che compra la corsa inoltre potrà essere rimborsato solo nel caso in cui il match disertasse l’appuntamento: è chiaro che, ipoteticamente, qualcuno potrebbe usufruire per corse gratis ingannando generosi malcapitati.