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Time ha dedicato le sue copertine alla condizione delle donne in pandemia

«Il Covid-19 ha reso impossibile negare i modi in cui il sistema ha danneggiato le donne»: così scrive Time per introdurre il nuovo numero dedicato all’impatto della pandemia sulla vita delle donne in America. Perdita del lavoro e instabilità economica, difficoltà nella gestione familiare, aumento degli abusi domestici e problemi relativi alla casa: la crisi sembra sempre più delinearsi come una “crisi di genere”, in America come nel resto del mondo. Il magazine ha scelto così di raccontare le loro storie: dalle madri che il loro lavoro sono riuscite a difenderlo, tra mille sacrifici, a quelle che si sono impegnate in progetti comunitari, dalle donne migranti a quelle che difendono altre donne in condizioni difficili.

Le quattro copertine dedicate alle donne in pandemia di Time

Secondo il Bureau of Labor Statistics, negli Stati Uniti più di 2,3 milioni di donne hanno abbandonato il lavoro da febbraio 2020. Un’analisi del Census Bureau e della Federal Reserve ha rilevato che, a luglio, 1 donna su 3 che in quel momento non lavorava ha citato i problemi di assistenza all’infanzia come motivo principale, e Pew ha scoperto che le madri di bambini di età pari o inferiore a 12 anni avevano tre volte più probabilità dei padri di perdere il loro lavoro nel periodo tra febbraio e agosto. Le donne latine e quelle afroamericane sono state le più colpite, mentre la partecipazione femminile alla forza lavoro del Paese ha raggiunto il minimo storico negli ultimi 33 anni.

Numeri spaventosamente preoccupanti (gli economisti parlano infatti di “secessione” più che di “recessione”) e che non riguardano certo solo l’America. Come riporta Il Post, lo scorso primo febbraio, l’Istat ha pubblicato i dati riferiti al dicembre 2020 su persone occupate, disoccupate e inattive. In numeri assoluti si parla di 101mila persone occupate in meno nell’ultimo mese del 2020 rispetto a novembre: di queste, 99mila sono donne. Per le donne è calato il tasso di occupazione ed è cresciuto quello di inattività. Nel 2020, su 4 posti di lavoro persi 3 sono stati persi da donne: un problema, insomma, che riguarda anche l’Italia.