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23:24 giovedì 11 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Tempo di Trump

Il trionfo del miliardario in Nevada rende ancora più plausibile la sua candidatura ufficiale, ma dietro di lui i moderati sono in fermento.

24 Febbraio 2016

I caucus in Nevada che si sono chiusi questa notte hanno confermato la previsione sul vincitore, eppure non hanno nulla di tranquillizzante. Donald Trump – che pure ha continuato a ripetere che questo è uno Stato «strano»: l’affluenza è bassa e gli elettori sono indifferenti se non annoiati da tutto quel che riguarda il cosiddetto contesto nazionale – ha vinto, consolidando ulteriormente la sua posizione di front runner del Partito repubblicano. Vince sempre, dicono i commentatori, vince di tanto come in Nevada, forse dobbiamo abituarci all’idea che il prescelto è lui? Drudge Report, che sintetizza senza troppe elucubrazioni quel che accade, con evidente piacere, ha titolato: «The nominee», aggiungendo su Twitter: «Da mesi ci sono pochi dubbi, stasera ce ne sono zero».

Chi pensava che l’onda Trump fosse destinata ad abbassarsi da sola non è più tanto convinto, e i reporter politici registrano il nervosismo del Gop (noi invece stiamo studiando tutti i precedenti e le regole della cosiddetta brokered convention, la convention di partito in cui non si arriva con un nominato chiaro). I repubblicani devono decidere se accettare l’ascesa di Trump o se continuare a contrastarla, ma c’è sempre meno tempo, e bisogna essere precisi e uniti nel contrasto. È per questo che in questa folle tornata elettorale abbiamo imparato a guardare, analizzare, sezionare i secondi e i terzi posti: è lì che si può capire se ancora è possibile trovare un’alternativa a Trump.

US-VOTE-REPUBLICAN-TRUMP

Marco Rubio è arrivato secondo, davanti a Ted Cruz, e questa è la notizia importante. Rubio è l’alternativa a Trump, per quanto ancora tiepida se paragonata al furore dello showman. La corsa di Rubio si è già mostrata accidentata, la sua immagine di leader giovane e ispirato è stata stropicciata dal dibattito sfortunato in New Hampshire da cui è uscito con l’etichetta di «robottino», che soffre la troppa pressione e si rifugia in formule ritrite. Ma il Partito repubblicano, così spera il team Rubio, è disposto a dargli un’altra chance: è lui l’antidoto a Trump, gli endorsement stanno arrivando e anche i finanziamenti, che sono la dimostrazione della scommessa che il Gop sta facendo su di lui.

Cruz non vuole cedergli lo scettro di antidoto, e si prepara agguerrito al Super Tuesday del primo marzo, quando undici Stati andranno a votare e si scoprirà se l’avventura di Trump può essere fermata oppure no. Rubio sta chiedendo a John Kasich di abbandonare la corsa, senza grandi risultati: la presenza di Kasich spacca il fronte moderato e rende meno solida l’avanzata di Rubio. Sarebbe un ottimo vicepresidente, Kasich, che si porta dietro l’Ohio di cui è governatore, lo Stato che chi vuole fare il presidente degli Stati Uniti deve inevitabilmente conquistare. E quando lo stesso Kasich dice che non sa se vuole essere presidente, che il suo obiettivo è essere ascoltato, forse intende questo: offritemi un ticket e aspetto il mio turno. Ma ancora non si sa chi possa offrirglielo, il posto, e allora come tutta l’America sta lì e si gode lo spettacolo, che è uno di quei film che ogni tanto fanno paura: mi alzo, questa parte non riesco a guardarla.

Immagini: Le cravatte del brand Donald J. Trump alla Trump International Hotel a Las Vegas, Nevada; Gil Mobley durante una manifestazione di protesta davanti allo stesso hotel (Josh Edelson/AFP/Getty Images).
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