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22:19 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
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A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film

Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.

05 Novembre 2025

Con una lettera spedita a fine ottobre, lo Studio Ghibli – sostenuto da grandi nomi dell’editoria e dell’intrattenimento giapponese come Bandai Namco, Shogakukan e Square Enix – ha chiesto formalmente a OpenAI di smettere di usare le sue opere per addestrare Sora 2, il modello di intelligenza artificiale capace di generare video da stringhe di testo immesse degli utenti.

La richiesta è arrivata tramite la Content Overseas Distribution Association (CODA), che rappresenta le principali aziende culturali giapponesi e si occupa di tutelare le loro proprietà intellettuali all’estero. Nello scritto tradotto e rilanciato da Variety, il gruppo di aziende afferma di aver «accertato che una parte consistente dei contenuti prodotti da Sora 2 somiglia a opere giapponesi» e che «l’atto di replicarle durante l’apprendimento automatico può costituire violazione del diritto d’autore». Anche in Giappone, infatti, l’uso di materiale protetto impiegato per scopi di “adattamento” richiede un consenso esplicito da parte degli aventi diritto. L’approccio delle aziende statunitensi, che ancora oggi sostengono che la mancanza di dissenso esplicito corrisponda a consenso implicito non è ovviamente contemplato nella legislazione giapponese.

La lettera dello Studio Ghibli trasforma una questione di copyright in un confronto culturale tra differenti modi d’intendere la proprietà intellettuale. Sora 2 infatti è solo l’ultimo e più raffinato tentativo di replicare l’estetica e l’immaginario costruito con anni di lavoro e fatica dallo studio nipponico. Già in primavera con il debutto dei generatori d’immagini integrati in ChatGPT era esplosa la moda della “ghiblizzazione” e per un paio di settimane i social erano stati inondati da avatar e immagini nello stile di Il mio vicino Totoro o La città incantata. Anche Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, aveva cambiato l’immagine del proprio profilo X con un suo ritratto in stile Ghibli. Un gesto ironico letto da molti anche come una sfida. 

Come sottolinea The Verge, è questa la più giusta interpretazione lettera. Ghibli sottolinea che a spingerla a questa richiesta formale non è stata tanto un’urgenza tecnica quanto una questione “poetica”: proteggere l’artigianalità dell’animazione in 2D. OpenAI non ha ancora risposto pubblicamente alla lettera, ma la mossa di CODA sembra indicare un cambio di passo nella difesa del diritto d’autore in Giappone. Secondo TechCrunch, si starebbe già lavorando a livello legislativo per introdurre un modello di consenso preventivo: una mossa che potrebbe influenzare le politiche di molti altri soggetti a livello internazionale la cui opera è stata usata per addestrare i modelli di AI generativa.

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