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10:05 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Giovani illustratori: Pietro Mazza

Seconda puntata delle interviste agli artisti coinvolti nel progetto New Italian Classic realizzato da Studio per Pitti Uomo 2016.

09 Giugno 2016

In occasione di Pitti Uomo, in programma da 14 al 17 giugno a Firenze, quattro autori scelti da Studio descrivono quattro concetti del nuovo vestire maschile e quattro illustratori danno forma alle loro parole. Per anticipare alcuni temi del progetto, stiamo pubblicando ogni giorno un’intervista a ognuno dei quattro disegnatori coinvolti con un portfolio dei loro lavori che ci piacciono. Questa volta tocca a Pietro Mazza: 25 anni, ha studiato design della comunicazione al Politecnico di Milano. Tra le sue collaborazioni, oltre a Studio: Flos, Hunter Fashion Magazine, Icon e Mousse.

Ciao Pietro, cos’è per te un classico italiano?

I dipinti di Fortunato Depero, oppure i trofei di Silvio Gazzaniga.

Quali sono i motivi ispiratori del tuo lavoro, le influenze, i maestri?

Potrebbero esserci Matisse, Fergus Purcell o molti altri. Di solito cerco di mescolare riferimenti diversi in base a quello a cui sto lavorando, possibilmente cose distanti tra loro. Mi interessa la cultura pop: musica, moda, cartoon, eccetera. Cerco sempre di scovare dei dettagli nelle cose che sto osservando, per estrapolarli, isolarli, rielaborarli e così via.

Che differenza c’è tra il lavoro di illustratore classico (editoriale) con quello che avete realizzato per Pitti, che ha un rapporto con lo spazio fisico? Quali difficoltà? Quali libertà?

Nel mio lavoro, come graphic designer o illustratore, mi capita di intervenire sugli spazi in maniera diversa. Può essere per l’impaginazione di un libro, il disegno di un logo, un’illustrazione, le grafiche di una t-shirt o un allestimento. Sono casi diversi in cui ho più o meno regole da rispettare. In questo caso sono stato libero di lavorare di pancia su un disegno abbastanza astratto, che cerca di riferirsi allo sportswear in maniera evocativa.

Che rapporto hai con la moda? Come ti vesti? Cosa ti piace indossare?

Guardando il mio background e il mio armadio vedo un sacco di t-shirt con grafiche, loghi o disegni, ma provo a non vestirmi sempre sempre così.

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