Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Sophie Ellis-Bextor ha cantato Crying at the Discotheque nei locali vuoti di Londra
Tuta di paillettes, tacchi glitterati e microfono in mano: Sophie Ellis-Bextor ha lanciato il suo nuovo album Songs From The Kitchen Disco con una video performance che la vede reinterpretare l’inno degli Alcazar, “Crying at the Discotheque”, in sette locali londinesi deserti, chiusi a causa dell’emergenza Coronavirus. «Questa canzone avrebbe avuto bisogno di un video registrato in una discoteca, ma nell’ultimo periodo ho pensato molto ai miei amici musicisti e agli addetti del settore che non stanno lavorando, così ho pensato anche che un video girato in tutti quei locali che al momento sono chiusi avrebbe messo in risalto il momento di stallo che stanno vivendo», ha spiegato la cantante su Instagram.
Il video è stato girato in un solo giorno in sette tra club, discoteche e locali e addirittura la O2 Arena, incredibilmente vuota. «È stato commovente esibirsi in questi posti senza folla dopo averci cantato precedentemente quando erano così pieni di vita, è un momento così spaventoso per così tante persone nel mio campo» ha concluso Ellis-Bextor, incoraggiando le donazioni a We make events official, una campagna a favore degli operatori dello spettacolo colpiti dalla pandemia in tutto il mondo. L’ultimo album della popstar, la cui uscita è prevista per il 13 novembre, è frutto del successo delle esibizioni casalinghe durante la quarantena della primavera scorsa, quando si esibiva nella cucina di casa sua con abiti metallizzati, tacchi altissimi e qualche drink, in compagnia dei suoi figli. Songs From The Kitchen Disco è un greatest hits che raccoglie infatti oltre che gloriose cover anche alcuni suoi vecchi pezzi diventati pilastri della musica disco, chi non ha mai finito una serata con “Murder On The Dance Floor”?

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.