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È stato un pirata britannico a scrivere la prima ricetta del guacamole in inglese

Dura la vita dei pirati, costretti a mangiare pane e carne essiccata e bere birra calda. C’è uno di loro, però, rivela Atlas Obscura che aveva un certo gusto per la cucina. È il britannico William Dampier, che nel 1679, dopo un’adolescenza complicata, finì nella imbarcandosi dalla messicana Baia di Campeche. Autore di un diario, conservato in un tubo di bambù sigillato con la cera, diventato poi un romanzo, in cui è contenuta la prima ricetta scritta in lingua inglese del guacamole.

Arrivato nella Baia di Panama, Dampier si sofferma a descrivere un frutto «grande quanto un limone, dalla scorza scura e piuttosto morbido», che veniva condito con «zucchero e succo di lime, pestati insieme in un piatto». Il suo libro New Voyage Around the World  «ha contribuito a ridefinire molti vocaboli del moderno lessico culinario», scrive Atlas Obscura. Dampier è il primo, ad esempio, a scrivere termini inglesi dalla fortuna internazionale come “barbecue” o “tortilla”. Nell’animo di questo pirata, si cela una vocazione da divulgatore: grazie alla sua attenzione al cibo locale, Dampier ha ampliato la conoscenza europea della cucina non occidentale.

«Potrebbe essere una versione ad alto rischio del programma tv No Reservations con Anthony Bourdain», commenta il sito. Così come lo show televisivo del cuoco-presentatore statunitense, anche il libro di Dampier ebbe un enorme successo, tanto da essere menzionato dallo stesso Charles Darwin, che lo portò con sé nei suoi viaggi in Sud America definendolo «una miniera d’informazioni». Dell’importanza dello stile “piratesco” della cucina di Bourdain per lo sviluppo di una nuova cultura culinaria avevamo parlato qui.