Hype ↓
22:36 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

I più famosi e importanti comici americani stanno litigando a causa del Comedy Festival di Riad

Dave Chappelle, Louis C.K., Bill Burr, tra gli altri, sono stati criticati duramente dai colleghi per aver accettato di partecipare all'evento organizzato dal regime saudita.

06 Ottobre 2025

Dave Chappelle, Louis CK, Bill Burr, Kevin Hart, Whitney Cummings, Pete Davidson, Aziz Ansari, Jimmy Karr e Jo Koy: è grazie a questi nomi che il Comedy Festival di Riad, neonato evento dedicato alla stand up comedy, già si accredita come tra i più rilevanti a livello mondiale. A direi sì all’organizzatore, direttamente collegato alle autorità politiche saudite, è stato un vero e proprio dream team della comicità statunitense. Molti di quelli che hanno scelto di partecipare all’evento hanno commentato la decisione come un gesto a difesa della libertà di parola e di espressione. Non fosse che proprio l’Arabia Saudita è una delle nazioni in cui questo diritto (e molti altri) viene sistematicamente negato, sia ai comici locali che agli oppositori politici che ai giornalisti. Tanto che Human Rights Watch ha definito l’evento un tentativo di fare «whitewashing della situazione all’interno del Paese, dove la repressione sta aumentando».

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Visit Saudi (@visitsaudi)

In un lungo reportage, il Guardian ha raccolto la posizione dei partecipanti che si sono espressi pubblicamente a favore dell’evento e dei colleghi che li hanno criticati per questo stesso motivo. Le argomentazioni dei favorevoli – tra cui figurano molti comici che in questi anni si sono più volte espressi a favore della libertà di espressione in opposizione alla cancel culture – si fondano proprio sulla possibilità di esprimersi liberamente in un Paese in cui è solitamente impossibile farlo. I contrari invece sottolineano l’ipocrisia di parlare di libertà di parola in un Paese in cui questa libertà è apertamente e continuamente violata: è stato spesso citato Jamal Khashoggi, giornalista assassinato dal regime di Mohammad bin Salman nel 2018. Marc Maron è tra quanti hanno criticato più aspramente i colleghi che hanno deciso di partecipare, sottolineando: «lo stesso tizio che li pagherà ha pagato dei sicari per fare a pezzi con una motosega Khashoggi». Gli ha risposto a distanza Jim Jefferies: «Un giornalista è stato ucciso dal governo: è spiacevole, ma non è una questione di principio per cui mi spendo».

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Visit Saudi (@visitsaudi)

Molti dei partecipanti hanno rivendicato proprio il compenso ricevuto dal governo saudita come il principale motivo per cui hanno accettato di partecipare al Comedy Festival di Riad. Tim Dillon, che inizialmente doveva partecipare ma poi è stato licenziato proprio a causa del commento che state per leggere, in merito alla condizione di schiavitù in cui versano molti lavoratori, soprattutto stranieri, in Arabia Saudita, ha dichiarato: «Mi danno abbastanza soldi per guardare dall’altra parte». Grazie ad alcune dichiarazioni di quanti hanno rifiutato l’ingaggio, abbiamo anche un’idea precisa di quanto i sauditi siano disposti a pagare. Ai comici meno famosi sono stati offerti oltre 300 mila dollari per una singola esibizione, ma alcuni hanno dichiarato di aver chiesto e ottenuto il doppio. È plausibile ritenere che i nomi di punta del programma abbiano potuto strappare milioni, secondo alcuni esperti sentiti sempre dal Guardian. 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Visit Saudi (@visitsaudi)

Cifre altissime ma che, come notato gli scettici, non sono poi così lontane da quanto guadagnano queste celebrità della stand up comedy durante i loro tour negli Stati Uniti e in tutti gli altri Paesi del mondo. Per questo sono stati criticati da David Cross: «Sono disgustato da persone che ammiro, dal talento innegabile, che giustificano le azioni di un regime totalitario per cosa? Una quarta casa? Una barca? Più sneakers di quelle che già possiedono?».

Articoli Suggeriti
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani

Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.

I miliardari della Silicon Valley sono convinti che Greta Thunberg sia l’Anticristo, per davvero

Soprattutto ne è convinto il loro maschio alfa Peter Thiel, che alla questione ha anche dedicato un ciclo di conferenze. Secondo lui, tutti i mali del mondo sono riassunti nelle parole, opere e missioni di Thunberg.

Leggi anche ↓
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani

Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.

I miliardari della Silicon Valley sono convinti che Greta Thunberg sia l’Anticristo, per davvero

Soprattutto ne è convinto il loro maschio alfa Peter Thiel, che alla questione ha anche dedicato un ciclo di conferenze. Secondo lui, tutti i mali del mondo sono riassunti nelle parole, opere e missioni di Thunberg.

Le aziende di Big Tech stanno investendo nella creazione di neonati “di design”, cioè geneticamente modificati

I miliardari della Silicon Valley hanno deciso che quello di cui l'umanità ha bisogno è una formula per creare “neonati potenziati”.

La tecnologia ha trasformato l’essere genitori nel mestiere più solitario e ansiogeno di tutti

Nel momento in cui la comunità è stata rimpiazzata da app e device, la genitorialità è diventata missione impossibile e merce preziosissima per le aziende, come racconta la giornalista Amanda Hess nel suo libro Un'altra vita.

Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate

Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.

Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk 

Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.