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11:46 venerdì 21 novembre 2025
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.

Perché i media francesi chiamano “Monsieur Tout-le-monde” i 50 uomini accusati di aver violentato Gisele Pelicot

28 Novembre 2024

Il processo Pelicot (di cui abbiamo già scritto qui) è arrivato alla dodicesima settimana. Questi giorni sono stati raccontati come quelli dei “Monsieur Tout-le-monde”: è così che i media francesi hanno ribattezzato gli altri stupratori di Gisele Pelicot, i 50 uomini ai quali, per dieci anni, l’ex marito Dominique – per lui il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 20 anni di carcere, il massimo previsto dal codice penale francese per questi reati – avrebbe offerto il corpo inerme e indifeso della donna. “Monsieur Tout-le-monde” serve a spiegare un fatto fondamentale in questa storia tremenda, un fatto che la stessa Pelicot ha spiegato nella sua testimonianza al tribunale di Avignone: non esiste un identikit dello stupratore.

«Sono bassi, alti, tarchiati, snelli, sempre rasati, barbuti, calvi, con la coda di cavallo. Quattordici sono disoccupati, trentasei hanno lavori che attraversano tutto lo spettro del proletariato e della classe media della provincia francese: camionisti, falegnami, impiegati, una guardia carceraria, un infermiere, un tecnico informatico che lavorava per una banca, un giornalista di una testata locale. L’età va dai 27 ai 74 anni. Due terzi sono padri. Il 40 per cento di loro ha precedenti penali, diversi per violenza domestica, due per stupro. Ci sono pochi denominatori comuni: diciotto sono dipendenti da alcol o droghe, ma gli altri no. Circa una dozzina di loro afferma di essere stata vittima di abusi di natura sessuale da bambini», questo scrivono Catherine Porter e Ségolène Le Stradic sul New York Times.

“Monsieur Tout-le-monde”, una dicitura che serve a spiegare una questione fondamentale in questo processo ma anche nei discorsi sulla violenza di genere in tutto il mondo. Anche in Italia, negli ultimi giorni, si è tornati a discutere moltissimo, per certe dichiarazioni del ministro Valditara, per altre della Presidente del Consiglio Meloni, per tutto quello che è successo attorno a Più Libri Più Liberi. Spesso, in queste discussioni, emerge una posizione, un’opinione secondo la quale “non tutti gli uomini” sono Dominique Pelicot, Filippo Turetta o Alessandro Impagnatiello. I “Monsieur Tout-le-monde” accusati nel processo Pelicot ci servono, quanto meno, a chiarire questo: se è vero che non tutti gli uomini sono violenti, è vero a anche che quelli violenti sono uomini come tutti, persone qualsiasi, “Monsieur Tout-le-monde”.

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