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Andrew Cuomo ha condiviso uno strano poster sul Coronavirus pieno di simboli assurdi

«Mao Zedong ha scritto poesie. Bill Clinton suonava il sassofono. Winston Churchill e George W. Bush si dedicarono entrambi alla pittura», ricorda il New York Times: per alcune grandi personalità politiche, solo l’arte è in grado di alleviare le fatiche che una certa responsabilità politica impone. Forse è per questo che Andrew Cuomo, il governatore di New York, si è recentemente appassionato alla disciplina del graphic design. Tanto che descrivere la sua visione dello scoppio della pandemia in immagini è stato come «una valvola di sfogo», ha spiegato.

E così ha creato un poster strano dal titolo “New York Tough”, una sorta di “Calvario” dedicato al Coronavirus e ai temi che il governatore ha affrontato durante le sue conferenze, «traducendo l’incubo della pandemia in una visione ugualmente da incubo, di una montagna decorata con icone di morte e declino, sovrapposte a testi che volano in ogni direzione». Il resto, è tutto da interpretare. Sia il New York Times che The Cut ci hanno provato. «Il virus arriva attraverso un aereo a elica, che si innalza verso la montagna della morte», scrive il Nyt, e poi vola, verso un sole che sembra la palla colorata dei Teletubbies. E poi c’è un naso, a cui viene fatto un tampone, una maschera chirurgica che galleggia vicino alla cima, un disinfettante per le mani in bottiglia, e poi vari emblemi rivelatori dell’emergenza sanitaria: New Rochelle, luogo del primo cluster di infezione dello stato, è stato reso come una fiamma, Trump che svolazza su una lunetta come nel simbolo della Dreamworks.

Il poster condiviso da Cuomo

Il senso generale dovrebbe essere secondo il Nyt un’accusa al governo per come ha gestito la pandemia che ha messo in ginocchio New York. In cima c’è un arcobaleno, sormontato da un nastro decorato con il motto “Love Wins” che ammicca ai movimenti Lgbtq+, ma ci sono altri simboli abbastanza sconcertanti, tra cui il “Boyfriend Cliff”, «forse il dettaglio più imbarazzante», ha scritto The Cut, cercando di capire cosa significhi e di ravvisarne il senso in qualche discorso di Cuomo. «Ma non c’è. Cosa potrebbe significare? È la “scogliera del fidanzato”, da dove eliminiamo i fidanzati quando abbiamo finito con loro?».