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Dopo 8 anni di attesa a Oslo si potrà finalmente vedere “L’urlo” di Munch

Karin Hindsbo, la direttrice del National Museum di Oslo, si è scusata per i ritardi che hanno tenuto “L’urlo” di Munch fuori dalla vista del pubblico per così tanto tempo. Ma non è l’unica cosa di cui si sono lamentati i norvegesi, che del museo hanno criticato anche l’aspetto, il prezzo strabiliante (500 milioni di sterline) e l’estenuante lentezza dei lavori di costruzione (8 anni). L’attesa è quasi finita: finalmente, l’11 giugno, il più grande museo della regione nordica aprirà al pubblico. Ai critici che si lamentano del fatto che gli architetti tedeschi Kleihues + Schuwerk abbiano speso una fortuna e otto anni per costruire quella che è stata stroncata da alcuni come «una scatola grigia ricoperta di ardesia», Hindsbo ha risposto spiegando che il punto è come le opere saranno curate ed esposte all’interno degli spazi. L’edificio, sorto sul sito di una ex stazione ferroviaria, è stato progettato per integrarsi nel suo quartiere. Come ha specificato la direttrice: «Questo non è un edificio alto, è basso. È a bassa manutenzione ma di alta qualità e la questione della sostenibilità è importante. Tutti i materiali sono scelti per durare 300 anni in moda che niente debba essere messo da parte tra 20 anni».

Situato sul lungomare occidentale di Oslo, il National Museum è immenso: 13.000 metri quadrati di superficie espositiva con 5.000 opere in mostra. Secondo la direttrice Hindsbo, nel museo «le persone potranno vedere l’intera storia del patrimonio culturale norvegese e dell’eredità culturale regionale in una prospettiva globale sotto lo stesso tetto». Il nome completo del museo, infatti, è Museo Nazionale d’Arte, Architettura e Design: si va dall’arazzo medievale di Baldishol alle porcellane imperiali cinesi alle tazze in vetro norvegese del XVIII secolo al design contemporaneo. Il secondo piano sarà interamente dedicato alle arti visive, dai dipinti paesaggistici olandesi e fiamminghi alle nature morte del XVII secolo ai capolavori paesaggistici del XIX secolo di Johan Christian Dahl. Nella Munch Room saranno esposte le opere più famose del pittore norvegese, inclusa una delle sue quattro versioni dell’Urlo. Di notte, la “scatola grigia” scintillerà come un lingotto d’oro: in cima all’edificio c’è una superficie luminosa di 2.400 metri quadrati, visibile per chilometri di notte grazie a 9.000 luci Led regolabili a risparmio energetico.