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In Asia stanno iniziando a riaprire i musei
The Art Newspaper ha raccontato come in Cina, in Corea del Sud e in Giappone i musei stanno iniziando a riaprire con molta cautela dopo la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus. Lo scorso 13 marzo le autorità cinesi hanno deciso di riattivare il Museo di Shanghai e la Power Station of Art, sede della Biennale di Shanghai, tutelando i visitatori attraverso una serie di regole molto rigide.
Non solo è obbligatoria la prenotazione online attraverso WeChat (solo 500 posti disponibili), ma i visitatori devono sottoporsi, all’ingresso, al controllo della temperatura corporea, indossare la mascherina e ovviamente visitare le sale aperte osservando una distanza di minimo un metro e mezzo. A ogni visitatore viene inoltre richiesto di presentare la carta d’identità, sulla quale si trova il codice sanitario personale. Le sale, inoltre, vengono sanificate costantemente. Nel caso della Power Station l’affluenza non dovrà mai superare le 500 persone e non sarà permesso restare all’interno del museo per più di due ore. La capienza del Museo di Shanghai è fissata a 300 persone per volta con un limite giornaliero di 2000. Le misure dettate dalle autorità hanno richiesto un incremento di addetti ai lavori del 30%, per controllare che le distanze di sicurezza vengano osservate e per gestire le file all’ingresso.
Anche il Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (MMCA) in Corea del Sud sta pianificando di riaprire le sue quattro sedi il prossimo 23 marzo, mentre il Museo di Arte Contemporanea di Tokyo e il Museo comunale d’arte di Toyota ad Aichi, in Giappone, lavoreranno per riaprire alla fine del mese. Come ha riportato Artforum, comunicando la notizia della graduale apertura dei musei, alcuni dei nuovi protocolli introdotti per la sicurezza pubblica non sono stati accolti molto bene, in particolare una nuova app di monitoraggio della salute che registra la cronologia dei viaggi recenti degli utenti. Ne ha recentemente parlato anche il Guardian: il software assegna alle persone colori diversi in base al tempo trascorso in aree in cui vi è un numero concentrato di casi e consentirà presto agli utenti di vedere i “colori” degli altri utenti. Una sorta di app/segnalazione che racconta bene i tempi in cui viviamo.

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