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È Natale e Mamma ho perso l’aereo torna nei cinema

Home Alone (questo il titolo originale della pellicola del 1990) a partire da oggi verrà nuovamente proiettato nei cinema del Regno Unito. The Independent coglie l’occasione per spiegare i motivi di un successo così duraturo. La trama del film è nota: il piccolo Kevin McCallister, interpretato da Macaulay Culkin, viene dimenticato dai familiari partiti per le feste, e si trova così a dover difendere la casa da una coppia di maldestri rapinatori. Il quotidiano mette l’accento innanzitutto sulle trappole cervellotiche, al limite del sadismo, escogitate dal ragazzino per respingere i due ladri, che finiscono ustionati, gettati dalle scale o travolti da secchiate d’acqua bollente. Nonostante la lunga parentesi dedicata ai trabocchetti, piuttosto crudeli, è tuttavia lo spirito del film ad avergli garantito l’affetto del pubblico, probabilmente intrigato dal racconto su un bambino che si trova ad avere la casa tutta per sé.

A differenza dei film natalizi di oggi, Home Alone fu scritto da un autore di rango come John Hughes, ideatore negli anni ’80 di cult quali Breakfast Club e Una pazza giornata di vacanza; a lui si deve l’inserimento nelle scene del gangster movie immaginario Angels with Filthy Souls, presto diventato un tormentone nel tormentone. Le recensioni dell’epoca furono tutt’altro che tenere con la pellicola diretta da Chris Columbus: i critici puntarono il dito in particolare sulla trama implausibile e sull’eccessiva complessità delle trappole realizzate dal protagonista. Secondo The Independent, invece, il vero punto di forza sta nell’aver lasciato libertà totale tanto alla coppia Columbus-Hughes, quanto ai membri del cast come lo stesso Culkin, John Candy o Daniel Stern (che interpretava il ladro più bistrattato). Senza dimenticare, ovviamente, le citate scene incentrate sulle trappole, considerate magistrali nella loro comicità demenziale, e in generale lo humour nero che pervade questo classico della filmografia natalizia.