Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Le copertine del New Yorker che non avreste mai dovuto vedere
Françoise Mouly è un’artista francese nota per RAW, la rivista artistica che ha co-diretto con Art Spiegelman dal 1980 al 1991. Dal 1993 è art director del New Yorker e rappresenta il punto di riferimento per artisti, illustratori e fumettisti nel loro rapporto con la testata. Il suo lavoro riguarda soprattutto le copertine del settimanale, noto per non aver mai utilizzato una fotografia in cover ma sempre e solo disegni.
In un’intervista concessa a Imprint, Mouly ha confessato di chiedere sempre alle persone con cui lavora di proporre idee che sfidino i tabù politici e religiosi: disegni ironici sull’Olocausto o sull’Undici settembre sono ben accetti — almeno nella fase iniziale del lavoro. In tutti questi anni ha ovviamente collezionato molte trovate che non hanno poi visto la luce delle edicole e che ha deciso di raccogliere in un volume, Blown Cover. New Yorker Covers You Never Meant To See, di cui vi proponiamo qualche opera.

Nel 1997 l’immigrato haitiano Abner Louima fu aggredito dalla polizia newyorchese. La copertina di Harry Bliss si scagliava contro le politiche law and order dell’allora sindaco Rudy Giuliani, ritratto come un paranoico

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.