Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La rivoluzione dei bagni pubblici di Pechino

Chi ha a che fare con la Cina sa che i grandi piani di sviluppo propagandati dagli uffici centrali dell’imponente apparato statale sono all’ordine del giorno, o quasi. L’ultimo annunciato per la capitale Pechino, come riportato dall’organo di stampa ufficiale del Pcc all’estero Xinhua, suona comunque insolito: una «rivoluzione dei bagni pubblici» che cambierà radicalmente aspetto, comodità ed “efficacia” delle toilette a disposizione degli abitanti di Beijing.
La Commissione municipale di Pechino prevede di costruire un centinaio di strutture nel corso di quest’anno nei distretti di Tonzhou e Fanshan, abitati da circa 2 milioni di persone; si tratterà di toilette dotate di connessione wi-fi gratuita, prese di ricarica per cellulari e veicoli elettrici, bancomat integrati, sistemi di ventilazione all’avanguardia e seggiolini per bambini negli spazi dedicati alle donne.

Non è la prima volta che il Partito comunista cinese comunica di voler sovvertire il sistema dei bagni pubblici della capitale della Terra di Mezzo: in precedenza c’erano già state quattro “rivoluzioni” in questo senso, con obiettivi dichiarati che passavano dall’eliminazione delle latrine a fossa al restauro delle strutture già esistenti. Questa volta, tuttavia, si fa sul serio: sono anche previste blacklist di utenti indisciplinati, per mettere alla gogna chi sgarrerà con le nuove toilette.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.