Attualità

La rassegna di Studio per il weekend

Storie da tutto il mondo con cui passare un pomeriggio di lettura: la storia dello shoegaze, due articoli sull'Isis, un'oligarca che si dà alla moda e un lungo profilo di Jony Ive, genio di Apple.

di Redazione

Un designer timido che ha cambiato il mondo, lo spiegone definitivo (e terrificante) sull’Isis, un’oligarca che si dà alla moda. Questo e molto altro tra le storie scelte dalla redazione questa settimana: articoli da tutto il mondo da leggere con calma durante il fine settimana, che lunedì si ricomincia.

Buona lettura.

 

“The Shape of Things to Come” – The New Yorker

Jony Ive, designer della Apple, amico fraterni di Steve Jobs, timido, indeciso e innamorato del lusso. Un profilo imperdibile di un uomo che, pur avendo cambiato il mondo, rimane molto indeciso sul da farsi.

 

“Shoegaze: An Oral History” – Wondering Sound

La lunga storia di un genere musicale amato e odiato (il leader dei Manic Street Preachers detestava i gruppi Shoegaze «più di Hitler»).

 

“What Would Madame Vionnet Make of Goga Ashkenazi?” – New York

Il progetto di Goga Ashkenazi, oligarca russa appassionata di moda che un giorno ha comprato il marchio Vionnet, si è trasferita a Milano e ha cominciato a fare la stilista.

 

“What ISIS Really Wants” – The Atlantic

Graeme Wood racconta la storia dell’Isis, le sue radici storiche e religiose, la sua idea (apocalittica e terribile) di futuro e Islam.

 

“What The Atlantic Gets Dangerously Wrong About ISIS And Islam” – Think Progress

L’articolo precedente ha fatto anche molto discutere: ecco per esempio una replica critica – e più progressista – sulla visione di Islam proposta dalla rivista statunitense.

 

“‘Out of My Mouth Comes Unimpeachable Manly Truth’” – The New York Times

Gary Shteyngart, scrittore nato in Russia e naturalizzato americano, si è chiuso in una stanza d’albergo e ha provato a guardare la TV russa, non sempre sobrio.

 

“Why I have resigned from the Telegraph” – Our Kingdom

Il commentatore politico Peter Oborne spiega perché ha lasciato il Telegraph, voce storica del conservatorismo liberale britannico che a suo dire ha rinunciato ai suoi valori fondativi per non inimicarsi gli inserzionisti.

 

“What the Tech World Doesn’t Understand About Fashion ” – Racked

Google Glass, Samsung Gear, Apple Watch: perché i brand tecnologici hanno difficoltà a rimanere cool quando invadono il territorio ostile della moda.

 

Immagine: particolare della redazione parigina dell’International New York Times (Guillaume Belvèze)