Hype ↓

Basta il cast a far venire voglia di vedere subito Knives Out 3

30 Maggio 2024

Certe volte basta pochissimo a creare moltissimo hype attorno a un film in uscita. Prendiamo l’esempio di Knives Out 3, nuovo capitolo delle avventure investigative di Benoit Blanc diretto ancora da Rian Johnson. Di questo film non sappiamo praticamente niente a parte, appunto, il fatto che troverò Benoit Blanc alle prese con un nuovo intricatissimo caso (chissà se Johnson riuscirà a trovare anche stavolta una soluzione che farà arrabbiare tutti come successo con Glass Onion).

Eppure negli ultimi giorni Knives Out 3 è uno dei film più discussi, forse il più discusso di tutti. Perché? Perché ne stiamo scoprendo il cast e gli annunci hanno cominciato a far girare velocissimamente la ruota dell’hype. D’altronde, non ci si può sorprendere quando si annuncia che nello stesso film ci saranno Daniel Craig (e questo già lo sapevamo), Josh O’Connor, Cailee Spaeny, Andrew Scott, Kerry Washington e, recentissima aggiunta, Glenn Close. Tutti nomi svelati nell’ultima settimana.

Che altro sappiamo di Knives Out 3? Il titolo, almeno questo: ufficialmente il film è Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery. Sappiamo anche che, come nei precedenti due capitoli della saga, Johnson si occuperà sia della sceneggiatura che della regia. E sappiamo, infine, che il film sarà distribuito su Netflix. Quando non lo sappiamo: secondo l’Hollywood Reporter le riprese del film dovrebbero iniziare a giugno nel Regno Unito, quindi nella più ottimistica delle ipotesi il film uscirà alla fine del 2024 o, più realisticamente, nella prima metà del 2025. C’è ancora molto tempo, dunque, per far crescere l’hype.

Articoli Suggeriti
John Baldessari e la fotografia come sabotaggio del senso comune

La mostra No Stone Unturned, dal 6 maggio alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, è un invito a cambiare prospettiva e a non fidarsi né del primo sguardo né dell'ultimo.

Nell’era del riscaldamento globale, tutti i romanzi sono romanzi climatici

È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.

Leggi anche ↓
John Baldessari e la fotografia come sabotaggio del senso comune

La mostra No Stone Unturned, dal 6 maggio alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, è un invito a cambiare prospettiva e a non fidarsi né del primo sguardo né dell'ultimo.

Nell’era del riscaldamento globale, tutti i romanzi sono romanzi climatici

È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.

I libri del mese

Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.

I Kneecap volevano essere famosi, sono diventati famigerati

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi

Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».

Murata Sayaka è la scrittrice di chi si sente a disagio sempre e dovunque

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.