La grande mostra al Met di New York, Superfine: Tailoring Black Style, era dedicata allo stile dei dandy afroamericani e agli abiti come affermazione di sé. Un tema che sembra il punto più alto di tante discussioni avviate negli anni scorsi, ma che oggi è solo l’ennesimo scroll.
Che cos’è il taglio di capelli jellyfish?
La settimana scorsa sui social ha iniziato a circolare un servizio fotografico con una sorprendente, muscolosissima Nicole Kidman. Oltre a dimostrare ancora una volta la superiorità estetica dell’attrice su noi poveri umani, il servizio di Perfect ha risvegliato l’entusiasmo, già in corso da mesi, sul cosiddetto taglio di capelli medusa (da non confondere con il taglio polpo e il taglio lupo). C’era chi lo scopriva per la prima volta sulla testa dell’attrice, mentre i più esperti puntualizzavano che no, quello di Kidman (o meglio, della parrucca che indossa) non è un vero taglio medusa. Il New York Times ha indagato su quest’ultima questione e la risposta è: non esattamente. «Come per molte cose su internet, la definizione del taglio della medusa sembra essere in continuo mutamento», scrive saggiamente Anna Grace Lee. Evanie Frausto, autore dell’acconciatura di Kidman per il nuovo numero di Perfect, ha detto che non aveva intenzione di fare un jellyfish cut, ma ha riconosciuto che il risultato finale gli somigliava molto.
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Nelle immagini, l’attrice ha un caschetto rosso che le incornicia il viso, con ciocche più lunghe che scendono verso il busto. Frausto ha detto di aver creato più look per la signora Kidman, ispirandosi allo stile dell’hairstylist Vidal Sassoon e ai tagli di capelli degli anni ’60 (quelli di Cher, in particolare). Qualcuno ha fatto notare che il taglio di Kidman è più vicino all’hime giapponese che al jellyfish. Il taglio hime, risalente al periodo Heian, è diventato mainstream in Giappone negli anni ’70 grazie alla popstar Megumi Asaoka e poi famoso in tutto il mondo grazie ai personaggi degli anime (nel 2021 W aveva dedicato a questo taglio un bellissimo approfondimento). Resta il fatto che siamo tornati a parlare ancora una volta di jellyfishcut (definito anche come «la versione più artistica, contemporanea e pulita di un mullet»), dopo che a maggio, Mari Trombley, artista ventitrenne di Portland, l’aveva fatto diventare virale su TikTok, dove l’hashtag #jellyfishhaircut ha accumulato 10 milioni di visualizzazioni.
@sillyyerba Reply to @bondjonescreations im starting a jellyfish club with jelly themed events for those interested! I’m setting up the Discord for it today! Stay tuned for an offical announcement soon! It’s going to be so cute. If you don’t have the haircut you can be a baby jellyfish. Theyre called ephyrae ? excuse the mess! We are in the middle of rearranging right now!?? if you read this ur a qt #jellyfishhaircut #sorryitsmari #hair360 #hairquestions #jellyfishhair #diyhair ♬ Jellyfish – Declan DP & Kodomoi

La grande mostra al Met di New York, Superfine: Tailoring Black Style, era dedicata allo stile dei dandy afroamericani e agli abiti come affermazione di sé. Un tema che sembra il punto più alto di tante discussioni avviate negli anni scorsi, ma che oggi è solo l’ennesimo scroll.

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