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Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.

“Quello in foto non è Hitler ma mio zio”

15 Marzo 2017

Questa è la bizzarra e triste storia di come una innocente foto di famiglia scattata nel Connecticut sia riuscita a finire sui giornali di mezzo mondo e ad arrivare alla scrivania di Hitler. La racconta, su Atlas Obscura, Jeffrey Davis che con quella foto ha uno stretto legame di parentela perché riguarda uno zio che non ha mai conosciuto.

In un giorno del 1931 Harriet May Warren sistemò suo figlio di due anni sul prato davanti alla loro abitazione e scattò alcune foto. Sette anni più tardi, dopo essersi trasferita in Ohio, sfogliando un numero della rivista Life, incappò in un’immagine che le ricordava qualcosa. Era stata «grottescamente modificata»: la cuffia era sparita, i capelli erano diventati unti e l’espressione felice si era trasformata in un ghigno sinistro, ma si trattava proprio di una di quelle foto che sette anni prima aveva scattato a suo figlio.

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Dagli Stai Uniti la foto arrivò fino in Austria, poi fu stampata su un giornale olandese, pubblicata dal Daily Herald di Londra e distribuita dall’agenzia di stampa Acme che la riportò negli Usa, dove finì su moltissimi giornali tra cui il Chicago Tribune. Quando Hitler vide la foto pare che si arrabbiò moltissimo e, attraverso il consolato tedesco, contattò il Tribune per far rettificare. I tedeschi mandarono al giornale una vera foto di Hitler da bambino per mostrare che il Fuhrer non era «il piccolo mostro» raffigurato nell’articolo.

hitler

La verità fu riportata alla luce, ma non venne mai scoperto l’autore della bufala (e del ritocco) e nemmeno si capì come quella foto di famiglia potesse essere arrivata alla stampa. Il risvolto più triste è che John May Warren, il “finto Hitler”, morì a 8 anni, mentre tornava a casa in bici. Cadde e si trafisse il cuore con una scheggia di vetro della bottiglia di latte che portava con sé. L’autore dell’articolo aggiunge che sua madre, sorella del bambino, nacque anni dopo la morte di suo zio. Nonostante fosse un normalissimo bambino del Midwest, la sua morte venne ricordata sul Times, solo pochi mesi dopo che la vera identità era stata rivelata.

Nella prima immagine: la foto originale di John May Warren accanto a quella ritoccata; nella seconda immagine: la vera foto di Hitler da bambino.
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