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In Giappone una catena di suicidi ha colpito il mondo dello spettacolo

Ne hanno parlato Motoko Rich e Hikari Hida in un articolo pubblicato il 5 ottobre dal New York Times: in Giappone, nell’ultimo anno, alla morte di diverse persone famose ha fatto eco un allarmante aumento dei suicidi durante la pandemia di Coronavirus. È una notizia davvero triste, soprattutto perché ad aprile la tendenza sembrava esattamente opposta, con un tasso di suicidi diminuito del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo più importante nel corso degli ultimi cinque anni sembrava contraddire le previsioni riguardanti la pandemia, che si temeva avrebbe provocato un pericoloso aumento del livello di stress indebolendo le linee di prevenzione. Il lockdown, infatti, ha interessato anche le organizzazioni per la prevenzione del suicidio: circa il 40 per cento di queste ha dovuto chiudere o lavorare con orari ridotti, causando preoccupazioni per le persone vulnerabili. E infatti i dati hanno subito ricominciato a salire. Le autorità hanno segnalato un aumento di quasi il 16 per cento dei suicidi ad agosto rispetto all’anno precedente, con un aumento del 74 per cento tra le ragazze adolescenti e le donne tra i 20 e i 30 anni. Una crescita improvvisa che arriva dopo un decennio di lenta discesa, conquistata a fatica da uno dei Paesi con i tassi di suicidi più alti del mondo.

«Come società, ci sentiamo come se non potessimo mostrare le nostre debolezze, che dobbiamo tenere tutto dentro», ha commentato Yasuyuki Shimizu, direttore del Japan Suicide Countermeasures Promotion Center, parlando col New York Times. Le persone, ha spiegato Shimizu, sono molto reticenti nel rivolgersi a uno psichiatra a uno psicologo, perché per loro vorrebbe dire mostrarsi in qualche modo difettose. Ma quel che è più grave è che molti si sentono come se non potessero mostrare le loro debolezze neanche alle persone più vicine.

Tra le persone famose scomparse recentemente c’è Yuko Takeuchi: l’attrice di 40 anni si è suicidata alla fine del mese scorso. Aveva vinto tre volte il premio di recitazione più importante del Giappone e aveva da poco dato alla luce il suo secondo figlio. «Nessuno può sapere appieno quale tormento privato possa essersi nascosto sotto la superficie, ma in una società giapponese che valorizza il “gaman” – resistenza o abnegazione – molti sentono la pressione di nascondere le loro lotte personali. L’onere è aggravato per le celebrità il cui successo professionale dipende dalla proiezione di un ideale impeccabile», hanno scritto Motoko Rich e Hikari Hida. La morte di Takeuchi è avvenuta meno di due settimane dopo il suicidio di un’altra attrice, Sei Ashina, 36 anni, e due mesi dopo Haruma Miura, 30 anni, un popolare attore televisivo.

All’inizio di quest’anno, Hana Kimura, wrestler professionista e star del reality show Terrace House, si era tolta la vita dopo essere stata vittima di un’implacabile bullismo sui social. A parte lei, nessuna delle altre celebrità morte per suicidio aveva mostrato pubblicamente segnali di malessere. Come segnalano Rich e Hida, in molti casi l’empatia del pubblico continua a mancare anche dopo la morte: Yuko Takeuchi, l’attrice che si è uccisa alla fine del mese scorso, è stata duramente criticata sui social proprio per essersi uccisa. In molti l’hanno definita egoista e superficiale per essersi suicidata nonostante il successo e la ricchezza, lasciando due figli senza madre.