E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate
Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
Usano spesso la parola “catastrofico” per descrivere il calo di donazioni registrato dall’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Dal 10 ottobre a oggi, come si legge in un articolo del Guardian firmato da Ruby Topalian, la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Topalian ha intervistato volontari di diverse organizzazioni che si occupano di raccogliere e inviare le donazioni nella Striscia di Gaza, tutti dicono la stessa cosa: nell’ultimo mese e mezzo è come se il mondo si fosse convinto che le sofferenze e le difficoltà dei gazawi sono finite lo scorso 10 ottobre.
Una delle persone intervistate da Topalian è Megan Hall, che dall’Australia gestisce 95 piccoli fondi beneficienza attraverso numerosi account su diversi social. Ogni fondo è dedicato a una famiglia di Gaza, da febbraio 2024 Hall dice di essere riuscita a raccogliere più di 200 mila euro, circa 5 mila euro a settimana. Dallo scorso ottobre, considerando tutte le campagne che segue, ne ha raccolti 2 mila. Una situazione simile l’hanno raccontata anche i responsabili di Gaza Soup Kitchen, che da febbraio 2024 ha raccolto quasi sei milioni di dollari di donazioni, portando 10 mila pasti al giorno nella Striscia. Tra settembre e ottobre, le donazioni si sono più che dimezzate. Anche organizzazioni più grandi e istituzionali riportano cifre simili: Oxfam ha parlato di una forte diminuzione, mentre Save The Children (il Guardian, essendo un giornale inglese, riporta i dati dalla sezione inglese) di aver perso un terzo delle donazioni che fin qui erano arrivate attraverso le compagne sui social.
Le spiegazioni di questa diminuzione sono diverse. La prima, e la più preoccupante, è quella secondo la quale molte delle persone che fino a poco tempo fa donavano, ora si sono convinte che delle loro donazioni non ci sia più bisogno (e ovviamente non è così, perché la Striscia di Gaza è quasi completamente distrutta, ieri come oggi). L’altra spiegazione è la difficoltà economica che sta colpendo i cittadini di diversi Paesi nel mondo. La situazione italiana la conosciamo bene. Ma, per esempio, negli Stati Uniti lo shutdown del governo ha congelato per settimane gli stipendi di centinaia di migliaia di dipendente pubblici. In Inghilterra la crisi abitativa si fa sempre più grave ed è molto difficile che una persona che non riesce a pagare l’affitto possa permettersi di fare beneficienza.
Soprattutto ne è convinto il loro maschio alfa Peter Thiel, che alla questione ha anche dedicato un ciclo di conferenze. Secondo lui, tutti i mali del mondo sono riassunti nelle parole, opere e missioni di Thunberg.