Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Il successo del Melonicore alle elezioni europee, la memificazione del G7 di Borgo Egnazia, il diabolico perseverare di Papa Francesco e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio

Politica – Dissolvenza in nero
Questa volta partivamo avvantaggiati, noi italiani: lo sapevamo benissimo che le elezioni le avrebbe vinte la destra, nessuno è rimasto sorpreso dal quasi 29 per cento dei voti a FdI. Ci sono rimasti male in Francia e in Germania, invece. A quanto pare lì non si aspettavano tutti questi consensi per il Front National e per AfD: onda nera, l’hanno chiamata. Elezioni subito in Francia, molta confusione in Germania, nel resto d’Europa – con l’eccezione dei Paesi del Nord – ci si chiede se non sia arrivato il momento di preoccuparsi dell’invasione dell’ultradestra. E si torna così all’Italia, Paese dove questa invasione è cominciata e dove l’ultradestra si è già fatta tendenza: Melonicore, lo abbiamo battezzato. Adesso aspettiamo le traduzioni in francese e tedesco.

Social – Chi si somiglia si Puglia
Se solo la politica internazionale somigliasse al G7 di Borgo Egnazia. In che mondo vivremmo, se tutte le tensioni geopolitiche potessero risolversi nel tempo che ci vuole a fare 18 buche in un campo da golf o in quello necessario a finire un menu degustazione di Massimo Bottura (viene da chiedersi che ne pensano di tutto questo unquiet luxury le forze dell’ordine che si sono ritrovate in una situazione Fyre Festival a bordo della nave-hotel Goddess of the Night: speriamo sia già in lavorazione il documentario). Se solo la politica internazionale somigliasse al G7 di Borgo Egnazia, potremmo passare tutto il nostro tempo a divertirci con i meme e a discutere di quale sia la coppia migliore da shippare, Melodi (Meloni + Modi), Melonik (Meloni + Sunak) o Bidoni (Biden + Meloni). Purtroppo il mondo non è il G7 di Borgo Egnazia, ma almeno avremo sempre i meme.

Polemiche – Papale papale
Niente, non ci riesce. Dopo l’ultimo scivolone sulla parola “frociaggine”, Papa Francesco è tornato a parlare di omosessuali nella Chiesa cattolica. In un’udienza a porte chiuse con i sacerdoti romani all’Università Salesiana tenutasi lo scorso 12 giugno, il Pontefice ha infatti sostenuto che se un ragazzo ha una tendenza verso l’omosessualità è meglio non farlo entrare in seminario: sono «ragazzi buoni», ma con questa tendenza meglio di no, riporta l’Ansa. Il senso del discorso era quello di condannare certe «lobby» presenti nella Chiesa: il Papa se la sarebbe presa anche con i preti affaristi, ma l’insistenza sui gay fa pensare. Perché invece non parlare degli abusi ampiamente documentati? Perché quelli si chiamano pedofili, non omosessuali.

Gossip – Ferragnex
Vedere il proprio/la propria ex con un altro/un’altra è l’ultimo chiodo nella bara di qualsiasi relazione. E quindi sì, i Ferragnez davvero non esistono più, adesso dobbiamo ricordarci la corretta grafia del nome Garance Authié – nuova compagna di Fedez – e impegnarci a capire se davvero Chiara Ferragni è già presa, assieme a Tony Effe, dalla costruzione della prossima power couple italiana. Forse è così che si spiega il recente micro beef tra Fedez e l’ex Dark Polo Gang? Chissà, magari no, forse Fedez è arrabbiato perché alla fine Muschio Selvaggio se l’è preso davvero Luis Sal. Di sicuro c’è che sta dimostrando che i maschi Millennial saranno quelli che peggio vivranno la crisi di mezza età. Si è messo a fare gli scherzi telefonici a Salvini, e ci voleva lui per far fare al ministro la figura di quello brillante: «Io ho smesso di farli a 12 anni», ha detto Salvini.

Personaggi – Hardycore
Ricordando la sua eredità estetica, musicale, cinematografica e di stile (riassunta molto bene in questa intervista del Guardian, datata 2018, quando lei aveva 74 anni), Dazed & Confused ha ricordato che, oltre a essere stata una delle icone dello stile “ragazza francese”, Françoise Hardy ha ispirato perfino Comme des Garçons. Un esempio perfetto per comprendere l’influenza della cantante e icona di stile, considerando che il brand scultoreo e concettuale di Rei Kawakubo non è di certo quello che ci viene in mente quando pensiamo ai look semplicissimi e chic della cantante francese. Eppure, Hardy riusciva a tenere tutto insieme: un’icona per davvero, che questa settimana ci ha lasciati per sempre.