Da piattaforma sobria, formale e necessaria per chi voleva lavorare in ambito corporate a versione brainrot di Facebook: come LinkedIn è diventato il social più strano e incomprensibile di tutti.
Facebook ha criticato gli aggiornamenti di Apple comprando una pagina sui giornali
Facebook si è schierata apertamente contro Apple per questioni riguardanti una novità già pianificata dalla mela e relativa al sistema operativo iOS. Al centro della questione: le modalità di impiego delle informazioni degli utenti con finalità di advertising. E nel tentativo di intensificare la sua campagna contro le modifiche alla privacy di Apple, il social network ha comprato una pagina su tre dei più importanti quotidiani americani, sull’edizione cartacea di New York Times, Washington Post e Wall Street Journal, su cui ha riportato la sua lunga requisitoria con annunci diversi, tra cui “Apple vs Free Internet”.
Come spiega The Verge, Mark Zuckerberg e il suo team si starebbero schierando apertamente dalla parte dei piccoli business di tutto il mondo che, grazie all’advertising, sono riusciti e stanno riuscendo a far fronte alle difficoltà di questo periodo. Il messaggio del social network pubblicato sui quotidiani pone l’accento sul fatto che le nuove regole imposte da Apple agli sviluppatori, in vigore a partire da inizio 2021 salvo ulteriori rinvii, li obbligheranno a ottenere l’approvazione da parte degli utenti prima di poter raccogliere ed elaborare le informazioni che li riguardano. Una pratica che oggi avviene pressochè regolarmente.
Apple ha rivelato infatti come, già questa settimana, agli utenti di iOS 14 verrà chiesto di attivare il monitoraggio nelle app. Si tratterebbe di cambiamenti con un impatto notevole sul business pubblicitario di Facebook, che in sua difesa ha chiamato in causa i piccoli imprenditori. Non sorprende quindi che Apple non sia d’accordo, e che abbia definito l’arringa di Zuckerberg solo “una strategia”. «Crediamo che il nostro sia un modo per difendere i nostri utenti e tutelarli da pratiche che non sono mai trasparenti», ha detto ieri un portavoce di Apple in risposta al primo annuncio di Facebook pubblicato. «Gli utenti dovrebbero sapere quando i loro dati vengono raccolti e condivisi tra altre app e siti web, e dovrebbero avere la possibilità di consentirlo o meno». L’idea di pubblicare il suo annuncio a tutta pagina su The Wall Street Journal, New York Times e Washington Post, sarebbe un modo per colpire non i lettori in generale, ma soprattutto le autorità che si occupano di legiferare in materia di regolamentazione digitale, «quelle che secondo Facebook leggono ancora i giornali», come ha scritto The Verge.

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