Attualità | Rassegna
Di cosa si è parlato questa settimana
La passione di Silvio Berlusconi, l'arresto di Donald Trump, la morte di Ryuichi Sakamoto e le altre notizie degli ultimi giorni.
Personaggi – La passione di Silvio
Il ricovero di Berlusconi all’ospedale San Raffaele di Milano ha portato alla sospensione delle attuali polemiche politiche e alla riapertura di quelle non più attuali, cioè di quelle su Berlusconi. In attesa di un bollettino medico che spieghi meglio cosa stia succedendo, fuori dalla terapia intensiva l’attimo di armonia in cui tutti si limitavano agli indispensabili auguri di pronta guarigione è durato, appunto, un attimo. È partito Calenda, che con il tatto che lo contraddistingue ha detto che così finisce la seconda Repubblica. Si è incazzata Forza Italia, ovviamente, ma pure il Terzo Polo. Poi si è arrabbiato Zangrillo, con quelli che «dicono cazzate» online e offline. Nel frattempo, le condizioni di Berlusconi vengono definite stabili.
Stati Uniti – Riders on the Stormy
Conoscendo Donald Trump, la cosa che lo avrà infastidito più di tutte in questi giorni sarà stata la scoperta di non essere il primo Presidente nella storia degli Stati Uniti a essere arrestato. Questo onore spetta a Ulysses S. Grant, che 150 fa fu arrestato per aver infranto i limiti di velocità dell’epoca mentre sfrecciava per le strade di Washington a bordo della sua carrozza trainata da cavalli. A Trump resta il privilegio di essere il primo Presidente degli Stati Uniti arrestato con l’accusa di aver usato i soldi della campagna elettorale per pagare il silenzio di una ex pornostar con la quale era andato a letto. E, a giudicare dai dati forniti da Pornhub sul nuovo successo di Stormy Daniels, anche il privilegio di essere il primo Presidente degli Stati Uniti a contribuire al rilancio della carriera di una ex pornostar.
Polemiche – O’ zappatore
Settimana dopo settimana, Fratelli d’Italia e il governo Meloni aggiungono dettagli nuovi alla distopia bucolica in cui vogliono trasformare il Paese entro la fine della legislatura. Di sicuro i nuovi italiani non potranno nascere da gestazione per altri, non mangeranno il pane preparato con farine a base d’insetti né bistecche di carne coltivata in laboratorio. Ma un governo che si rispetti non può limitarsi a vietare il male, deve anche suggerire il bene. Una responsabilità che stavolta si è assunto il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida: andate a zappare, ha suggerito il ministro, ricordando ai giovani italiani la bellezza e la dignità del lavoro nei campi. A patto di non coltivare Ogm: quelli, nella fantasia bucolica non di FdI e del governo Meloni, rientrano in ciò che è male.
Serie tv – Comunque andrà sarà un Succession
Mesi che passano, serie tv Hbo che rimbalza sui social. Dopo White Lotus e The Last of Us è la volta di Succession, tornato in pompa magna con la quarta e ultima stagione, quella che concluderà l’epopea dei Roy. I primi due episodi hanno già fornito spunti di riflessione (e materiale memetico) per generazioni a venire, dalla “ludicrously capacious bag” individuata da Tom (Matthew Macfadyen) allo stile dei personaggi, che in questi giorni ha ispirato moltissimi articoli sulla “quiet luxury” e lo “stealth wealth”. Vedremo come andrà a finire, ovviamente sulle nostre timeline.
Cinema – Come fossi una bambola
Il nuovo trailer dell’attesissimo film di Greta Gerwig ha generato un impazzimento collettivo. Qualcuno ha scritto che la scena in cui Margot Robbie sfila le ciabattine col tacco e rimane in punta di piedi (perché la Barbie ha i piedi così, no?) è la cosa più geniale che abbia mai visto, qualcun altro si è entusiasmato per Dua Lipa Barbie Sirena coi capelli blu o per l’occhiolino da piacione di Ken Ryan Gosling, tutti, ma proprio tutti, sono impazziti per i bollini di glitter che presentano i personaggi, e via di meme con Barbie e Ken di tutti i tipi, dai personaggi di Succession a tua cugina.
Musica – Ultimo Sakamoto
La scomparsa del compositore e artista poliedrico Ryuichi Sakamoto ha comprensibilmente mobilitato il mondo della musica, che si è affrettato a ricordarlo, ripercorrendone la lunga e fruttuosa carriera. Sebbene una delle immagini più circolate lo ritragga insieme a David Bowie, con il quale ha recitato in Furyo di Nagisa Ōshima, film uscito nel maggio dell’83, o per l’Oscar come Miglior colonna sonora vinto con L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, Sakamoto è stato anche molto, molto altro: un musicista la cui genialità è stata per davvero «senza confini», come ha scritto Simon Reynolds su Pitchfork.